1 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Bilancio positivo per il primo mercato degli agricoltori a Roma

Corsa allo shopping nei mercatini

E' quanto afferma la Coldiretti in occasione del weekend prenatalizio tradizionalmente dedicato allo shopping che ha visto nella Capitale l’apertura del primo mercato degli agricoltori

Si stima che quasi otto milioni di italiani sceglierà nei mercatini il regalo di Natale per sfuggire alle offerte standardizzate con curiosità e novità ad «originalità garantita». E' quanto afferma la Coldiretti in occasione del weekend prenatalizio tradizionalmente dedicato allo shopping che ha visto nella Capitale l’apertura del primo mercato degli agricoltori (i cosiddetti farmers market) a Ponte Testaccio, Largo Giovanni Battista Marzi presso gli spazi dell’ex mattatoio. Gli imprenditori agricoli della Coldiretti hanno offerto diversi tipi di formaggio della campagna romana, l’olio, il vino, legumi, marmellate, miele e verdure fresche e ortaggi molto apprezzati dai consumatori che riconoscono la qualità, la freschezza, la tipicità ed il prezzo agevolato del 30 per cento.

Alcuni produttori agricoli hanno deciso anche di aderire alla social card lanciata dal comune di Roma in occasione dell'iniziativa Coldiretti «cavalieri dell'agricoltura» per favorire con acquisti agevolati le fasce più deboli della società. Una iniziativa promossa dal Sindaco Gianni Alemanno che - sottolinea la Coldiretti - è destinata a ripetersi dopo il successo ottenuto con prezzi convenienti e alta qualità dell’offerta.

Secondo un sondaggio sul sito Coldiretti, con quasi 2/3 delle preferenze (64 per cento) il regalo enogastronomico batte tutti. Quello enogastronomico è tra gli adulti - sostiene la Coldiretti - il regalo più gradito e meno riciclato per l'affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola che si esprime con la preparazione «fai da te» di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio. Secondo una indagine Coldiretti - Swg in vista del Natale, nel 2008 cresce dell'8 per cento la percentuale dei cittadini che acquista regolarmente prodotti a denominazione di origine (sono il 28 per cento) e del 23 per cento di quelli che comperano cibi biologici, i quali però interessano una fetta più ridotta della popolazione (il 16 per cento).

I consumi di cibi e bevande sono quelli che fanno registrare per Natale l'andamento più favorevole con un aumento della spesa dell'1,8 per cento in termini monetari superiore a tutti gli altri beni, fatta eccezione per farmaci e utensili per la casa secondo una analisi di Confcommercio. Gli italiani - stima la Coldiretti - acquisteranno per Natale prodotti alimentari tipici per un valore di circa 2 miliardi di euro da consumare nei cenoni o da regalare a se stessi o agli altri in occasione delle festività.

L'orientamento verso regali utili come quelli alimentari è favorito dall'esistenza - sottolinea la Coldiretti - di cesti enogastronomici per tutte le tasche con prezzi che possono variare da poche decine a centinaia di euro a seconda dei prodotti, ma la nuova tendenza del 2008 è quella di regalare cesti a «chilometri zero» salva clima che contengono esclusivamente prodotti del territorio che non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere in tavola per evitare che con i trasporti vengano emessi gas ad effetto serra che favoriscono i cambiamenti climatici. Il consiglio della Coldiretti è quello di preferire i prodotti venduti direttamente dagli imprenditori agricoli in azienda o nei mercati poiché garantiscono genuinità, convenienza ed una maggiore originalità rispetto alle offerte natalizie standardizzate dei punti vendita tradizionali. Sul sito Campagna Amica è possibile trovare una ampia selezione.

L'agroalimentare Made in Italy può contare sulla leadership europea nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con ben 174 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4396 specialità tradizionali censite dalle regioni mentre sono 477 - conclude la Coldiretti - i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt) pari ad oltre il 60 per cento della produzione vinicola nazionale.