20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
CNA, Adiconsum e ISES Italia sulle detrazioni fiscali efficienza energetica

«Energia: mantenere le detrazioni del 55%»

Le associazioni dei consumatori, quelle delle imprese e degli operatori del settore e le associazioni ambientaliste chiedono al Governo ed al Parlamento una profonda revisione dell’art. 29 del DL 185/08 - Anticrisi

La modifica del meccanismo di concessione degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, prevista dal Decreto Legge c.d. anticrisi, determinerà un forte rallentamento degli investimenti in un settore che negli ultimi anni, a seguito dell’introduzione delle detrazioni fiscali del 55%, ha registrato una decisa crescita.

L’introduzione di tali incentivi ha rappresentato finora uno strumento efficace di sostegno alle famiglie che intendevano migliorare l’efficienza delle proprie abitazioni., contribuendo al raggiungimento degli obiettivi che l’Italia si è impegnata a rispettare in materia ambientale, insieme ad un importante supporto allo sviluppo delle imprese che operano nelle numerose attività connesse al settore (installazione, edilizia, produzione di componenti e prodotti per l’edilizia sostenibile etc).

Infatti, nei due anni in cui ha operato la detrazione fiscale del 55%,sono state presentate oltre 230.000 domande, con un volume di 3,3 miliardi di ¤ di investimenti in ristrutturazioni ed isolamento di edifici, in installazione di pannelli solari, di caldaie a condensazione e di impianti a maggiore efficienza. Questi interventi hanno permesso un risparmio di 500.000 MWh di energia e oltre 200.000 tonnellate di CO2 non emessa, Ipotizzando un trend analogo per i prossimi due anni, lo Stato incasserebbe circa 2,1 miliardi di ¤ tra imposizione fiscale diretta e indiretta, a fronte di un esborso di 1,9 miliardi di ¤. Fare un passo indietro in questo settore significa aggravare la situazione italiana in un momenti di grave crisi economica ed ostacolare gli investimenti delle famiglie che potrebbero apportare grossi benefici alla competitività e allo sviluppo del settore.

Mentre Francia e Germania hanno introdotto gli incentivi energetici nei rispettivi provvedimenti anticrisi, è sorprendente come un provvedimento anti-crisi preveda una misura che, rallentando fortemente gli investimenti delle famiglie, andrà a discapito di un settore innovativo come quello dell’efficienza energetica degli edifici.

La marcia indietro dichiarata dal Ministro Tremonti riguarda solo la retroattività, che non basta a ripristinare gli effetti positivi del meccanismo di incentivazione, poiché la fissazione di tetti massimi di spesa assolutamente inadeguati e l’introduzione di procedure inutilmente onerose e complesse, creeranno grosse difficoltà alla realizzazione degli investimenti, e manderebbero in crisi un settore di oltre 50 mila imprese e 200 mila addetti.

Le nostre Associazioni chiedono pertanto al Parlamento ed al Governo di sopprimere quanto previsto dall’articolo 29 del DL 185/08, come peraltro proposto dal Ministro per l’Ambiente, abbattendo così un’inutile barriera allo sviluppo dell’efficienza energetica.

Hanno dato la loro adesione all’iniziativa: le associazioni consumatori del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti e le seguenti organizzazioni: FIPER, ASSOLTERM, APER, GREENPEACE Italia, WWF Italia, ASSOSOLARE, GIFI, LEGAMBIENTE, ISES ITALIA, ANEV, ITABIA, KYOTO CLUB, FEDERPERN.