Legambiente: «Dalle Regioni solo briciole per le ferrovie»
«Ma Governo e Trenitalia non sono esenti da responsabilità»
Nella classifica delle Regioni più generose nel destinare fondi alle ferrovie spicca la Toscana, che le ha comunque destinato meno dello 0,4% del suo bilancio. Una cifra evidentemente irrisoria ma comunque ben superiore a quanto stanziato da altre Regioni che viaggiano su percentuali intorno allo 0,0qualcosa o al nulla assoluto (Calabria, Molise e Sardegna) con le situazioni più gravi in Veneto, Piemonte e Lazio dove a fronte di una rilevante domanda pendolare vi sono investimenti pari allo 0,02 o 0,03 del bilancio.
Il trasporto ferroviario allo sbando è una realtà nota e se le responsabilità vanno adeguatamente suddivise tra Governo, Trenitalia e Regioni, quest’ultime sembrano vincere la palma dell’ottusità secondo quanto emerge dalla valutazione delle spese dedicate alle infrastrutture per i trasporti che continuano evidentemente a favorire le strade, la gomma e quindi i sistemi di trasporto più stressanti e inquinanti, a scapito di quei 2 milioni di pendolari che ogni giorno cercano di raggiungere luoghi di lavoro e studio con il treno locale e che quotidianamente debbono fare i conti con carrozze vecchie e sovraffollate, ritardi e disagi, corse e fermate soppresse a sorpresa.
«La Finanziaria in corso di approvazione – ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile Trasporti di Legambiente – ha deciso finanziamenti utili solo ad assicurare gli scarsi e spesso scadenti servizi attualmente esistenti, ma nulla di più. Da molti anni non si fa nulla per migliorare concretamente la situazione del trasporto pendolare e bisogna riconoscere che il trasferimento dei poteri in materia alle Regioni sta fallendo per mancanza di attenzioni e risorse».
Stato e Regioni continuano a investire a vantaggio del trasporto su gomma: a differenza della spesa per il servizio ferroviario quella per le infrastrutture non è stata ferma in questi anni. Decine di miliardi di Euro sono stati stanziati per opere della Legge Obiettivo, e a leggere i dati di quanto e cosa è stato finanziato dal 2002 al 2008, sembra emergere una precisa strategia della mobilità: far crescere il traffico su gomma in Italia nei prossimi anni perché i finanziamenti da parte dei Governi che si sono succeduti in questi anni hanno premiato per oltre il 70% gli investimenti in strade e autostrade.
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