«Tagli oltre 50% per assistenza italiani all’estero»
La denuncia è della segretaria confederale della Cgil, responsabile delle Politiche internazionali, europea e della cooperazione, Nicoletta Rocchi
La legge Finanziaria 2009 taglia di oltre il 50% le risorse destinate risorse destinate all’assistenza dei connazionali all’estero che vivono in condizioni di bisogno. La denuncia è della segretaria confederale della Cgil, responsabile delle Politiche internazionali, europea e della cooperazione, Nicoletta Rocchi. «Con la manovra - spiega - il governo italiano non solo non ha messo in campo misure fiscali ed economiche adeguate, ma ha anche tagliato di oltre il 50% le esigue risorse destinate all’assistenza dei connazionali all’estero che vivono in condizioni di bisogno».
Per questo i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl ed Uil, nel quadro più generale della tutela degli anziani e dei pensionati, hanno proclamato per il 10 Dicembre una giornata di mobilitazione e di lotta contro i tagli all’assistenza diretta ed indiretta agli emigrati italiani. Gli stessi sindacati dei pensionati hanno, nei giorni scorsi, la loro piattaforma ai Parlamentari eletti nella circoscrizione estera e richiesto un incontro al sottosegretario Mantica, che ha la delega per gli italiani nel mondo.
La Cgil, afferma Rocchi, «condivide questa piattaforma e denuncia il rischio che con questi tagli, assieme a quelli previsti per il sostegno della lingua e cultura italiana, si comprometta irreparabilmente il rapporto con le nostre comunità dell’emigrazione, indebolendo il rapporto con l’Italia e lo stesso ruolo del nostro paese nel mondo». L’emigrazione italiana, infatti, «non rappresenta soltanto un costo ma è un importante risorsa economica e culturale, anche per una politica di rilancio della nostra economia e della sua forza sul piano internazionale». La Cgil, che si prepara allo sciopero generale il 12 Dicembre contro le scelte del governo e per il rilancio dell’economia, «assume nella sua piattaforma la difesa dei connazionali emigrati assieme alla difesa degli immigrati che lavorano nel nostro paese e chiede una profonda modifica delle decisioni del Governo italiano», conclude.
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