16 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Serve un chiarimento legislativo o per le imprese agricole è un grave danno

«L’ICI sui fabbricati rurali non va pagata: intervenga Tremonti»

Il presidente della Cia scrive al ministro dell’Economia. E’ necessario porre la parola fine ad una questione molto delicata che potrebbe aprire contenziosi ed avere riflessi negativi per l’intero settore

L’Ici sui fabbricati rurali richiede un pronto intervento chiarificatore da parte del governo. Altrimenti, c’è il rischio di un dannoso e ingiustificato contenzioso che può mettere in seria difficoltà l’attività imprenditoriale di moltissime aziende agricole. Questo l’invito rivolto dal presidente della Cia- Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi al ministro dell’Economia Giulio Tremonti in una lettera nella quale sollecita una pronta soluzione di un problema che può trasformarsi in un colpo pesante per il settore.

«La questione della tassazione ai fini Ici dei fabbricati rurali -scrive Politi- è oggetto di accese dispute che nascono da una ‘smagliatura’ del tessuto legislativo e da una lettura solo parziale della giurisprudenza».
A tal proposito, il presidente della Cia sottolinea che la richiesta di pagamento dell’Ici sui fabbricati rurali, da parte degli enti territoriali competenti, «risulta errata».

«La ratio impositiva adottata nel tempo, infatti, non è semplicemente avvallata da una mera consuetudine, bensì -scrive Politi- soggiace al principio dell’assenza di doppia imposizione e alla funzione dei fabbricati in questione sia rispetto all’attività agricola, in quanto asserviti al terreno, sia al singolo contribuente ed alla collettività».
Politi ricorda che una tassazione del genere interesserebbe più di tre milioni e mezzo di fabbricati rurali, finora esentati.

Proprio per evitare l’insorgere di nuovi contenziosi, il presidente della Cia chiede al ministro Tremonti di «intervenire tempestivamente tenendo conto anche delle misure in esame e in approvazione e degli impegni che l’Esecutivo si è assunto chiarendo con apposita disposizione di rango legislativo la questione. Tra l’altro, si tratterebbe di un intervento che non comporterebbe oneri aggiuntivi per le Finanze».
Politi auspica, quindi, «una modifica legislativa che espliciti quello che sino ad oggi la lettura sistematica dell’apparato normativo e il buon senso hanno sostenuto: la non imponibilità Ici dei fabbricati rurali».