Il Governo toglie risorse e complica la vita a cittadini e aziende
Legambiente commenta così l’articolo 29 del Decreto Legge approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri relativo alla detrazione fino al 55% dei costi sugli interventi per il risparmio energetico e il solare termico introdotta dalla Finanziaria 2007
«Altro che provvedimento di rilancio che guarda alle persone e allo sviluppo. In tema di rinnovabili e efficienza energetica il Governo va contro le famiglie e le aziende». Legambiente commenta così quanto previsto dall’articolo 29 del Decreto Legge approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri relativo alla detrazione fino al 55% dei costi sugli interventi per il risparmio energetico e il solare termico introdotta dalla Finanziaria 2007.
Quello che era un sistema di incentivo semplice, trasparente e sicuro per i cittadini infatti, diventa ora uno strumento complicato, discrezionale, limitato a pochi.
«Non si comprende – ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente - la ragione per la quale si è deciso di cambiare un provvedimento che ha avuto un grande successo e che permetteva alle famiglie di risparmiare sulle bollette elettriche e termiche grazie alla possibilità di installare impianti solari termici, caldaie a condensazione, interventi di efficienza energetica. A meno di voler proprio limitare il ricorso a questo tipo di incentivi».
Rispetto al sistema in vigore fino ad oggi infatti, le nuove norme complicano parecchio la procedura di accesso all’incentivo. L’anno prossimo verranno prese in considerazione solo le proposte presentate tra il 15 gennaio al 27 febbraio prossimi ma nemmeno per chi avrà rispettato questi tempi il bonus sarà una certezza. Vi accederanno solo i più veloci nel consegnare le domande e solo fino al raggiungimento di un tetto di spesa prevista dal Governo per il 2009. Inoltre, sarà l’Agenzia delle entrate a decidere la concessione o meno dell’incentivo con un sistema di silenzio/rifiuto dopo 30 giorni.
«Tutto questo – sottolinea Zanchini – scoraggerà i cittadini, confonderà le imprese sempre più interessate alle rinnovabili, con grave danno per il Paese e per la lotta ai cambiamenti climatici. Chiediamo quindi al Governo di mettere mano al provvedimento per tornare a una procedura semplice, trasparente e sicura. Per dare finalmente un segnale di voler recuperare i ritardi del nostro Paese rispetto al resto d’Europa».