19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Emergenza cibo

Diouf: «Incrementare la produzione agricola mondiale per uscire dalla crisi dei prezzi»

Audizione del Direttore Generale della FAO alle Commissioni Esteri ed Agricoltura di Camera e Senato

Su invito delle Commissioni Esteri ed Agricoltura del Senato e della Camera italiani, il Direttore Generale della FAO, Jacques Diouf, è stato oggi ascoltato sul tema dell’aumento dei prezzi alimentari e dell’impatto che esso ha sulla sicurezza alimentare mondiale.

L’indice FAO dei prezzi alimentari, ha esordito Diouf, ha registrato tra il 2005 e il 2006 un aumento del 12 per cento, del 24 per cento nel 2007, e di circa il 50 per cento fino a luglio 2008. E nonostante previsioni migliori per la produzione cerealicola mondiale, i prezzi resteranno ancora sostenuti per diversi anni e nei paesi poveri la crisi alimentare continuerà.

«Prima dell’impennata dei prezzi del 2007-2008 le persone sottoalimentate erano 850 milioni», ha affermato Diouf, ma «nel solo 2007, questo numero è aumentato di 75 milioni».

L’iniziativa FAO contro il rialzo dei prezzi alimentari - Diouf ha ricordato come già nel luglio del 2007 la FAO avesse proposto l’organizzazione di una Conferenza ad alto livello sulla sicurezza alimentare e che nel dicembre dello stesso anno, intuendo l’imminenza e l’entità della crisi, avesse lanciato l’Iniziativa contro il rialzo dei prezzi alimentari per incrementare la produzione agricola mondiale.

Nell’ambito di questa iniziativa, l’agenzia è oggi impegnata a potenziare la produzione alimentare in circa 79 paesi mediante la fornitura di sementi di qualità, di fertilizzanti, di attrezzi e di altri input agricoli.

La Conferenza ad alto livello di giugno - Diouf ha poi valutato positivamente l’esito della Conferenza ad alto livello sulla sicurezza mondiale organizzata dalla FAO, che ha visto la presenza di delegati di 181 paesi, di 43 Capi di Stato e di Governo, di 5.000 partecipanti, tra cui oltre 1.350 giornalisti.

«Nella dichiarazione finale», ha fatto notare Diouf «l’agricoltura e la sicurezza alimentare sono tornate ad essere una priorità dello sviluppo mondiale, al centro dell’agenda politica internazionale, dopo almeno tre decenni in cui gli aiuti allo sviluppo nel settore avevano registrato un calo costante, passando dal 17 per cento del 1980 al 3 per cento nel 2006».

Ne è testimonianza il fatto che nonostante la conferenza non fosse finalizzata alla raccolta di fondi, molti paesi ed istituzioni hanno annunciato risorse per un totale di circa 11 miliardi di dollari. Se si aggiungono i contributi promessi prima e dopo la conferenza, l’ammontare complessivo è di circa 23 miliardi di dollari, anche se molte di queste promesse debbano ancora concretizzarsi, ha fatto notare Diouf.

La risposta del governo italiano - Diouf ha quindi ringraziato l’Italia per il suo impegno nella lotta contro la fame e la povertà. Dei 100 milioni di euro annunciati nel 2002 in occasione del Vertice mondiale dell’alimentazione: cinque anni dopo, il Governo Italiano ne ha già versati 87, di questi 14 milioni di euro in seguito alla conferenza.

Questi contributi sono andati al Fondo Fiduciario per la sicurezza alimentare della FAO ed hanno consentito di attuare 29 progetti nazionali in 41 paesi, oltre a progetti regionali in 15 paesi della Comunità dei Caraibi (CARICOM) ed in 15 paesi insulari del Pacifico.

«In virtù di questi impegni l’Italia nel 2008 è diventato uno dei paesi che ha più contribuito ai fondi fiduciari della FAO», ha sottolineato Diouf.

Il G8 e la prossima presidenza italiana - La FAO è impegnata a collaborare con il G8 e la comunità internazionale per l’attuazione di «un partenariato globale sull’agricoltura e l’alimentazione», ha ricordato Diouf, e nell’ambito della presidenza italiana del G8 dell’anno prossimo, la FAO ha stabilito dei contatti preliminari con le autorità italiane, per istituire una rete mondiale di esperti di alimentazione ed agricoltura che analizzi bisogni e rischi futuri.

«Siamo di fronte ad una sfida di grandi proporzioni» ha detto il Direttore Generale della FAO, «dobbiamo mobilizzare 30 miliardi di dollari l’anno per raddoppiare la produzione alimentare mondiale al fine di nutrire i 9 miliardi di persone che popoleranno il pianeta nel 2050».

Questa cifra è assai modesta se messa in rapporto con il sostegno che i paesi OCSE danno al proprio settore agricolo - 376 miliardi di dollari nel 2006 – e con le spese per gli armamenti che, nello stesso anno, hanno raggiunto i 1204 miliardi di dollari.

«È venuto il momento che la comunità internazionale si unisca per affrontare la crisi alimentare mondiale», «l’Italia che presiederà il G8 l’anno prossimo ha in questo contesto una responsabilità storica», ha concluso Diouf.