1 maggio 2024
Aggiornato 16:00
Utile un intervento della Banca d’Italia in materia

La nuova frontiera delle truffe il “furto d’identità” per ottenere prestiti e finanziamenti

Più controlli nella contrattazione e nella raccolta dei dati personali da parte degli intermediari e delle finanziarie

Carte d’identità, cud e buste paga. Un mare di documenti tutti falsi o rubati ad ignari cittadini. L’obiettivo è di ottenere finanziamenti e prestiti, i quali, ovviamente, non saranno mai rimborsati, con la possibilità, inoltre, che le persone cui effettivamente corrispondevano i falsi nomi utilizzati, vengano iscritte nelle banche dati elettroniche delle insolvenze, con l’ovvia conseguenza di vedersi respinti dal sistema bancario nazionale, senza alcuna colpa.

La denuncia del Componente del Dipartimento Nazionale «Tutela del Consumatore» di IDV, Giovanni D’AGATA, dopo la segnalazione di alcuni cittadini che si sono visti negare finanziamenti, per essere risultati, all’improvviso debitori insolventi.
Numeri ufficiali in Italia non sono reperibili, ma il fenomeno appare in una crescita così esponenziale che ci lascia pensare che dietro a queste frodi vi siano delle vere e proprie associazioni a delinquere, difficilissime da scovare, perché di norma le vittime si accorgono della truffa molto tempo dopo, a volte anche dopo anni ed i «ladri d'identità», in pratica, non lasciano alcuna traccia e, se catturati, se la cavano con pene relativamente basse.

La facilità con cui alcuni truffatori riescano ad ottenere prestiti cosiddetti «al consumo» sulle spalle d’ignari cittadini è a dir poco sorprendente, pertanto, appare opportuno l’ampliamento dei controlli nella raccolta dei dati personali in fase di contrattazione da parte degli intermediari e degli operatori del credito.
Sarebbe utile, quindi, per contrastare nell’immediato il fenomeno, un intervento della Banca d’Italia che disciplini più rigorosamente la raccolta dei dati necessari per il perfezionamento dei contratti di finanziamento e prestito e persuada maggiormente gli operatori, in un’ottica di sensibilizzazione sulla necessità di sicurezza delle transazioni e dei dati raccolti.