1 maggio 2024
Aggiornato 21:00
Marketing telefonico: scattano i divieti del Garante alle chiamate indesiderate

Cgil e Confindustria all'unisono: «Non punire le società di call center ... e i consumatori?»

«Dopo anni di inutili avvertimenti, un'autorità annuncia misure concrete contro le società che hanno massacrato le cene e la tranquillità di milioni di italiani, nonne e adolescenti compresi»

Dopo la delibera del Garante sulla Privacy sulle telefonate selvagge a casa degli utenti senza alcuna autorizzazione, scatta il solito ritornello: non e' possibile punire le irregolarità, ne risentirebbe l'occupazione nei call center. A invocare clemenza o impunità, quasi all'unisono il sindacato Slc-Cgil e l'associazione delle società di call center, Assocontact-Confindustria.

'Il recente intervento del Garante della Privacy dimostra come, senza gradualità e scelte oculate e di fronte a committenti irresponsabili che non si curano di verificare la correttezza dei servizi forniti, intervenire sul tema del teleselling porta con sé problemi occupazionali non secondari' , dichiara Alessandro Genovesi, segretario nazionale di Slc-Cgil.
E Assocontact-Confindustria. Trentamila posti di lavoro a rischio, come possibile conseguenza della delibera del Garante per la Privacy che vieta l'utilizzo di banche dati nelle attività di telemarketing.

Dopo anni di inutili avvertimenti, un'autorità annuncia misure concrete contro le società che hanno massacrato le cene e la tranquillità di milioni di italiani, nonne e adolescenti compresi (a cui hanno pure rifilato servizi telefonici e non solo non richiesti)... che si deve fare? Tutelare l'occupazione nei call center? E perché? Per permettere a società come queste di continuare a fare il lavoro sporco per conto dei colossi telefonici o di Sky? Così che sia sempre la massa indifferenziata dei consumatori a pagare le magagne e i profitti dei furbi? E' già successo. I casi di Volare Web, di Alitalia, dei numeri speciali 899 gridano vendetta.
Con le autorità e il governo che a volte sono solo stati latitanti, in altri casi addirittura promotori delle fregature.

Domenico Murrone, consigliere Aduc