19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Secondo una nuova ricerca condotta da scienziati svedesi e americani

La pesca eccessiva influenza l'evoluzione del merluzzo del Baltico

I ricercatori hanno scoperto che i merluzzi pescati oggi sono in media più piccoli e più giovani rispetto a quelli pescati dai nostri antenati nell'Età della Pietra 4.500 anni fa

La pesca eccessiva sta influenzando l'evoluzione delle popolazioni di merluzzo nel Mar Baltico e le sta portando all'estinzione, secondo una nuova ricerca condotta da scienziati svedesi e americani.
I ricercatori hanno scoperto che i merluzzi pescati oggi sono in media più piccoli e più giovani rispetto a quelli pescati dai nostri antenati nell'Età della Pietra 4.500 anni fa. «Si sa che alcuni tipi di pesca, come quella per il merluzzo, causano «adolescenza», o l'evoluzione di pesci adulti più giovani e piccoli,» ha spiegato la dottoressa Karin Limburg del College of Environmental Science and Forestry della State University of New York (SUNY). «Le conseguenze ecologiche ed economiche appaiono negative.»

La dottoressa Limburg e la sua equipe sperano che le scoperte, pubblicate in Proceedings of the Royal Society B: Biological Science, aiuteranno i responsabili della pesca a valutare più accuratamente la condizione dei loro stock.

Un grave problema nella gestione della pesca è la mancanza di dati di riferimento con i quali confrontare gli stock di pesci attuali. «Con le popolazioni del merluzzo ai minimi storici e con l'aumento delle sfide per ricostituirle, è importante esplorare il passato per cercare le prove su caratteristiche come le dimensioni degli stock, i tassi di sfruttamento, l'età e la struttura ecc. e per capire il ruolo ecologico che potrebbe avere avuto il merluzzo quando le popolazioni erano più grandi,» hanno scritto i ricercatori.

In questo studio, i ricercatori hanno analizzato i resti dei pesci di un insediamento risalente a 4.500 anni fa sull'isola svedese di Gotland, che si trova nel mezzo del Mar Baltico.

Misurando le vertebre, gli scienziati sono stati in grado di calcolare la lunghezza del pesce pescato. Nel frattempo, le analisi delle strutture chiamate «otoliti» hanno consentito ai ricercatori di calcolare l'età del pesce pescato. Queste strutture di carbonato di calcio, conosciute anche come «pietre uditive», si trovano nella testa dei pesci, dove formano una parte fondamentale del sistema uditivo e dell'equilibrio. Le pietre uditive crescono con il pesce ed è possibile contare gli strati come gli anelli degli alberi per stimare quanti anni aveva il pesce quando è morto. Infine, gli scienziati hanno esaminato gli ami dei pesci trovati nel sito di Gotland ed hanno stimato le dimensioni dei pesci per i quali erano progettati.

Queste analisi hanno rivelato che, in media, i merluzzi pescati nell'età della pietra erano lunghi circa 56 cm, al confronto quelli pescati oggi sono lunghi in media 49 cm. I pesci dell'Età della Pietra erano anche più vecchi quando venivano pescati, con una media di 4,7 anni. I pesci di oggi sono più giovani di oltre un anno quando vengono pescati.

Inoltre, i pescatori del neolitico pescavano raramente i pesci in alto mare, dove normalmente vivono i pesci più grandi e più vecchi. Al contrario, i pescherecci moderni sono in grado di pescare nelle parti più profonde del Baltico e prendono i pesci più grandi. La rimozione di questi pesci grandi dall'ecosistema ha un impatto enorme sulla popolazione.

I pesci più grandi producono più uova e le uova di qualità superiore, ovvero quelle che hanno più probabilità di sopravvivenza. Conoscono anche meglio dove si trovano le migliori zone di riproduzione. Senza queste matriarche, è meno probabile che la popolazione deponga le uova in modo produttivo.

«È un sistema sovrasfruttato,» ha affermato la dottoressa Limburg parlando del merluzzo del Mar Baltico. «Il problema maggiore è che questo sfruttamento eccessivo provoca l'evoluzione del pesce. La scoperta che l'uomo può veramente causare l'evoluzione delle popolazioni di pesce, che a sua volta può portare alla degradazione, è relativamente nuova e sta attirando molta attenzione.»

L'anno scorso l'ICES (il Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare) ha raccomandato di chiudere interamente la pesca del merluzzo nel Baltico orientale ed ha richiesto un taglio del 50% nelle quote di pesca in quello occidentale.