Sartor: «Finanziati con 30 progetti transnazionali»
70 milioni di euro dal Programma Central Europe
Il comitato di monitoraggio del Programma Central Europe ha approvato 30 progetti transnazionali e li ha finanziati con 70 milioni di euro, attinti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Le proposte al vaglio erano un centinaio e coinvolgevano 52 regioni, tra cui appunto il Veneto, dell’area centrale dell’Europa. I partner italiani inclusi nelle iniziative selezionate, e tra essi la Regione del Veneto, sono 32 tra enti pubblici e istituzioni private.
Il Veneto è presente in 20 dei 30 piani di lavoro votati e assorbe circa il 15% dei fondi comunitari messi a bando per il nostro Paese che è capofila ben sei volte, ponendosi al secondo posto per capacità propositiva dopo la Germania. «La conferma - spiega l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor - che la nostra regione riesce ad attrarre risorse, è capace di fare gioco di squadra con le altre realtà europee, sa dare concretezza a percorsi innovativi e d’eccellenza.» Il Programma Central Europe incoraggia la cooperazione transnazionale, finanziando attività con paternariati pubblici e organizzazioni private che provengono dall’Italia, dall’Austria, dalla Repubblica Ceca, dalla Germania, dall’Ungheria, dalla Polonia, dalla Repubblica Slovacca e dalla Slovenia. «Le proposte progettuali che vedono protagonista il Veneto - sottolinea l’assessore Sartor - mirano a stimolare la competitività e a migliorare la qualità della vita dei cittadini nei campi dell’innovazione, dello sviluppo urbano, dell’accessibilità ai servizi, della tutela dell’ambiente.»
I progetti dovranno essere conclusi entro il 2013. Gli investimenti del Programma Central Europe riguardano il potenziamento delle reti transeuropee nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia. Contemporaneamente vengono sostenute le iniziative per lo sviluppo locale e per l'occupazione, nonché le attività delle piccole e medie imprese. «Per le piccole e medie imprese venete le risorse saranno essenzialmente utilizzate - conclude Sartor - per la sperimentazione di tecnologie d’avanguardia.»
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