28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Torre Annunziata, Napoli est e Mondragone

Individuate le Zone franche urbane in Campania

Cozzolino: «Un’occasione di sviluppo per creare nuova e buona occupazione»

La Giunta Regionale della Campania, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e alle Attività Produttive Andrea Cozzolino, ha approvato la relazione tecnica per l’individuazione e la delimitazione delle tre Zone Franche Urbane per la Campania.

All’apposita Commissione Regionale sono pervenuti 16 progetti di Zona Franca Urbana relativi alle aree di Aversa, Benevento, Casoria, Castellammare di Stabia, Castelvolturno, Cava de’ Tirreni, Eboli, Mondragone, Napoli (area Est), Portici (Zona Costiera e Centro Storico), San Giuseppe Vesuviano, Sarno, Scafati (Mariconda e Vetrai Mulini) e Torre Annunziata.

È stata stilata una graduatoria di priorità tenendo conto dei parametri socio-economici rappresentativi dei fenomeni di degrado fissati dal Cipe, su proposta del Ministero dello Sviluppo Economico.

Sono state giudicate prioritarie le proposte di presentate dai Comuni di Torre Annunziata, Napoli, per l’area Est, e Mondragone.

Sono state giudicate altresì positive, anche se con un minore indice di priorità, le proposte presentate dai comuni di Benevento e San Giuseppe Vesuviano.

Entro il prossimo 5 agosto le indicazioni dell’Assessorato saranno comunicate al Ministero dello Sviluppo Economico, che sceglierà le Zfu ammesse in via definitiva.

Per ogni Zfu urbana è previsto un finanziamento statale di 3 milioni di euro per il 2008, da confermare anche per il 2009.

La Regione Campania, inoltre, destinerà una quota di risorse su base annua pari al 20% dell’ammontare complessivo di quelle nazionali per sostenere le azioni complementari alle iniziative, in particolare servizi di accompagnamento e formazione.

Le Zone Franche Urbane sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario delle Zfu è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse. L’iniziativa nasce dall’esperienza francese delle Zones Franches Urbaines, lanciata nel 1996 e oggi attiva in più di 100 quartieri.

In questa prima fase pilota, l’istituzione di un numero limitato di Zfu nelle città italiane prevede agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione che vi sono localizzate.

Tali agevolazioni consistono in:
• esenzione totale dalle imposte sui redditi per 5 anni; decorso questo primo quinquennio, è prevista poi un’uscita graduale dal regime di esonero;
• esenzione dall’IRAP fino al 2012 con il limite di 300mila euro per ciascun periodo d’imposta;
• esenzione dall’ICI, sempre fino al 2012, per soli immobili siti nelle ZFU, posseduti e utilizzati per l’esercizio delle nuove attività economiche;
• esonero dal versamento dei contributi previdenziali dei lavoratori dipendenti per 5 anni, subordinato al fatto che almeno il 30% degli occupati delle imprese beneficiarie risieda nel sistema locale di lavoro in cui ricade la ZFU.

In misura minore e circoscritta, è previsto anche il sostegno ad imprese già operanti nelle medesime aree.

«Le Zone Franche Urbane possono diventare il nucleo di una nuova politica di sviluppo economico basata sul metodo della concertazione, partendo dalle specifiche esigenze e necessità che sono state evidenziate direttamente dai territori», ha dichiarato l’assessore Cozzolino.

«Il lavoro che abbiamo realizzato è, infatti, il frutto di un confronto serrato e di un’intensa collaborazione tra tutte le parti interessate. La Regione Campania crede in questi progetti e per questo metterà a disposizione, grazie al Paser, ulteriori risorse aggiuntive per la formazione professionale e il sostegno alla nascita di nuove imprese. Il nostro primo obiettivo è creare nuova e buona occupazione, soprattutto giovanile, proprio in quelle aree dove c’è maggiormente bisogno di più occasioni di lavoro e di maggiori tutele e più sicurezza per i lavoratori. Se la sperimentazione avrà i risultati sperati, sono convinto che potremo replicare ed estendere il modello delle Zone Franche anche ad altre aree della nostra regione», ha concluso Cozzolino.