29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Consulenza e assistenza tecnica nella gestione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata

«Libera» e CIA firmano un protocollo di collaborazione

L’accordo è stato presentato dai presidenti Luigi Ciotti e Giuseppe Politi che ne hanno illustrato obiettivi e finalità. L’organizzazione agricola mette a disposizioni i suoi servizi per favorire la crescita delle cooperative e dei soci che hanno aderito al progetto “Libera Terra”

Vino, olio, pasta, legumi, farina, ortaggi, conserve. I prodotti e i sapori della legalità da oggi hanno un alleato in più. «Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie», ha, infatti, sottoscritto un protocollo di collaborazione con la Cia-Confederazione italiana agricoltori che, attraverso le sue strutture e i suoi tecnici, fornirà consulenza e assistenza alle cooperative e ai soci del progetto «Libera Terra» nella gestione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata.

L’intesa è stata sottoscritta a Roma dai presidenti di «Libera» Luigi Ciotti e della Cia Giuseppe Politi che, nel corso di una conferenza stampa, ne hanno illustrato obiettivi e finalità. All’incontro ha partecipato il comandante carabinieri Politiche agricole e alimentari gen. Pasquale Muggeo.

Il protocollo di collaborazione prevede che la Cia, la quale «riconosce che l’esperienza delle cooperative che gestiscono i beni confiscati alla criminalità organizzata sono un grande fatto politico e sociale», metta a disposizione, tramite le proprie attività, consulenza e assistenza tecnica in modo da fornire un valido supporto alle cooperative e ai soci dell’associazione «Libera». Un contributo, insomma, alla crescita di tutti quei giovani che hanno trovato, grazie al progetto «Libera Terra», un’opportunità di lavoro in un settore importante dell’economia nazionale ed europea, quale è l’agricoltura.

Insomma, un’azione finalizzata ad un’adeguata gestione dell’attività agricola in tutti quei terreni che sono stati sottratti dalle mani della criminalità e assegnati soprattutto a giovani che hanno inteso, con il loro lavoro, restituire legalità a beni che sono della collettività.

Quindi, quello della Cia è un servizio sociale importante che s’inserisce nel contesto di una strategia che vede proprio la Confederazione fortemente impegnata, con le proprie strutture periferiche e centrali, per il rispetto delle leggi e delle regole sui temi della sicurezza e della legalità. D’altronde, anche le imprese agricole e gli agricoltori sono oggetto di intimidazioni e di atti di illegalità da parte della criminalità organizzata che la Cia, con la sua azione, cerca di contrastare con la massima determinazione.

Non solo, però, assistenza per le coltivazioni e la produzione agricola. La Cia -è scritto nel protocollo di collaborazione- metterà a disposizione delle associazioni e degli iscritti di «Libera» anche il suo sistema di servizi. Il patronato Inac per quello che concerne i problemi previdenziali, assistenziali e assicurativi; il Caf per le questioni di carattere fiscale e tributario.

Nei confronti degli associati a «Libera», c’è l’impegno, da parte della Cia, di aumentare la capacità di accoglienza e di ascolto per realizzare un «servizio sociale di qualità che risponda alle esigenze delle persone».

«Libera» e Cia intendono, dunque, operare insieme per aumentare la conoscenza tramite la ricerca e lo studio dei fenomeni e individuare soluzioni idonee a combattere la criminalità organizzata, in collaborazione con le autorità di polizia e della magistratura.

Nel protocollo di collaborazione si evidenzia anche l’impegno di «Libera» e di Cia, proprio per la loro consolidata presenza nella realtà scolastica del nostro Paese, a sviluppare l’educazione alla legalità dei giovani. L’obiettivo è di fornire agli studenti idee e suggerimenti sulle tematiche della sicurezza. In questo ambito si verificheranno ipotesi di collaborazione comuni sulle tematiche della sicurezza-legalità nel mondo della scuola e dell’Università.

Da rilevare, infine, che la Cia ha creato la Fondazione Humus che si occuperà delle problematiche sociali connesse e collegate all’agricoltura e al mondo rurale. Anche in tale contesto si potranno sviluppare nella collaborazione con «Libera» ipotesi comuni per attività di ricerche e studio, anche utilizzando fondi destinati a questi campi d’azione sia a livello nazionale che europeo.