Cercare di capire perché 45 persone salgono di lunedì a Graglia per pranzare a La Bossola
Nel rinnovato ristorante albergo con vista imprendibile sulla Serra e le Alpi. Bar, Chalet Relax Benessere e Casa Vacanze ... si, ma come si mangia interessa a qualcuno?
NETRO - Diceva Rudolph Chelminsky nel suo libro Il Professionista dedicato alla vita, opere e morte di Bernard Loiseau «non ci sono regole scientifiche per l'atto del tutto personale di giudicare il cibo», però un minimo di oggettività andrebbe ricercata, e poi rintracciata e comunicata, se no chi legge che beneficio ne può avere?
SANTUARIO DI GRAGLIA - La passeggiata dal Santuario di Graglia a salire verso La Bossola - che però fa parte del comune di Netro - è assolutamente raccomandata, questo sicuramente si, anche perché sono solo due i chilometri di bella strada asfaltata, in dolce salita, che fanno bene agli occhi, alle gambe, al cuore e al giro vita, passando davanti alle acque più leggere d'Europa e perfino davanti ad un inaspettato Buddha biellese che invita ad indagare sul nostro inconscio, e a tanti altri «futili perché» di questa vita. Però l'ora di pranzo si avvicina e il languore si fa sentire, specialmente dopo quella mezzoretta di salita da quel Santuario così conciso nelle sue intenzioni, così innalzante, di umore e di spirito.
LA BOSSOLA - Lassù, al Tracciolino, al fatidico bivio che in realtà è un trivio con rotonda centrale ... Che fare? Rimanere o proseguire? La nuova veranda è invitante, così come i tavolini ben posizionati all'esterno, che invitano proprio a sedersi fiduciosi. E anche gli importanti lavori di rinnovamento generale, completati progressivamente, farebbero proprio immaginare che qui si stia bene a 360 gradi, anche tenuto conto dell'esperienza della gestione, che ha superato il quinto decennio.
IL PARCHEGGIO - Dettaglio non secondario per chi sale angosciato dalla città, sarà confortante trovare un vastissimo parcheggio libero, al sole o sotto gli alberi, dove condividere lo spazio in maniera assai democratica : c'è il Benz, il camion movimento terra, quello movimento acqua di qui vicino, l'utilitaria, lo station wagon, il cabriolet e pure qualche motociclista.
AL TAVOLO - I molti tavoli saranno ben presto occupati da donne e uomini dall'abbigliamento diverso, che insieme all'auto identificano ancora uno status - camici da lavoro o abiti firmati che siano - una classe sociale sempre più diversa con l'aumento dell'apertura della forbice economica, e che invece qui si mescolano armoniosamente, tutti fusi in un unico pensiero: andare a mangiare lassù a La Bossola a 13 euro e 50.
MANGIARE COSA ? - La proposta è declinata su un foglio bianco dove sono indicate diverse opzioni, abbastanza banali, ma questo non è un problema, anzi, perché si può fare la cosa più banale al mondo e farla bene, o benissimo, e quindi raccogliere unanimi consensi. Quindi fa specie vedere 45 persone - apparentemente felici - affrontare un grigio velo di vitello coperto a tratti da una pallida salsa «tonnata», dove gli affettati mettono tristezza, dove il San Carlino sa meno di formaggio della fettina di patata che lo sostiene, dove un elementare tagliolino - fatto a macchina qui o altrove - al pomodoro fa pensare ad un angoscioso periodo di convalescenza, e dove le crespelle annegate alla valdostana parlano una lingua difficile da intendere più di ogni arcigno patuà.