24 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Udine

Venanzi (Pd), «​​​​​​Con Fontanini meno sicurezza e più sprechi»​​​​​​​

Le critiche del capogruppo dem: «​​​​​​Superati da Pordenone e Trieste ma sindaco gonfia il petto»

UDINE - "Fontanini fallisce sul terreno della sicurezza: abbiamo una città più pericolosa, con più episodi di delinquenza in pieno centro e a contrastarli solo interventi placebo come le guardie giurate. La Cavarzerani è stata ufficialmente trasformata da Fedriga in un centro di smistamento regionale dei profughi in città, che così sono aumentati di numero e sono stati pure strutturati. Fontanini sempre muto, si inchina a Roberti ed è pronto a trasformare Udine in una grande Gradisca, con Cpr e centro di accoglienza». Lo afferma il capogruppo Pd in Consiglio comunale di Udine Alessandro Venanzi, commentando la conferenza stampa di fine anno del sindaco Pietro Fontanini.

«Quelli trascorsi sono stati gli anni della grande confusione dell’amministrazione - indica Venanzi - con opere iniziate in un modo e terminate in un altro e con sperpero di denaro pubblico. Non c’è un progetto serio di rilancio della città che la ponga al centro della politica regionale: veniamo superati in tutto da Trieste e Pordenone ma Fontanini pure gonfia il petto. Il 2019 sarà ricordato - continua il capogruppo dem - come l’anno in cui si sono spesi 300mila euro per il flop degli Europei. E poi l'apri e chiudi con la Ztl, il fa e disfa con i parcheggi in via Aquileia, Promotur che snobba Friuli Doc, addetti stampa assunti e licenziati, le gaffe sessiste del sindaco e come ciliegina il rimpasto di giunta simbolo di un centrodestra litigioso e precario».

Per Venanzi «l'unico intervento rilevante e positivo non è stato merito di Fontanini: infatti l’avvio dei lavori in via Mercato vecchio è avvenuto grazie ad una marea di firme di cittadini presentate in comune e sotto la stretta minaccia di un referendum. Il 2020 - annuncia l'esponente dem - sarà l’anno dell’aumento delle tariffe dei rifiuti, con un sistema porta a porta vecchio di vent’anni e in controtendenza con le altre città: Pordenone governata da Ciriani proprio su questo tema ha fatto dietrofront".