2 maggio 2024
Aggiornato 15:30
Salute

Diagnosi precoce del tumore al polmone: via libera a un progetto pilota

Accolto un ordine del giorno di Simona Liguori (Cittadini): «Un passo in avanti per il contrasto ad una malattia molto aggressiva»

UDINE - La consigliera regionale dei Cittadini Simona Liguori esprime soddisfazione per l’accoglimento di un suo ordine del giorno che impegna la giunta regionale a valutare l’attivazione di un progetto pilota che possa verificare le metodiche con cui individuare e coinvolgere la popolazione a rischio al fine di intercettare tramite la diagnosi precoce il tumore polmonare nei soggetti a rischio.

«Un passo in avanti - ha spiegato Liguori - che giunge anche grazie alla disponibilità della giunta ad affrontare con coraggio una patologia che, purtroppo, è tra le più aggressive e pertanto richiede di essere individuata in tempo per poter intervenire efficacemente. Considerato che il tumore polmonare è una delle principali cause di morte e l’incidenza annuale continua ad aumentare a causa dell’aggressività biologica e alla mancanza di una diagnosi precoce nella popolazione a rischio come forti fumatori ed esposti professionalmente, è importante intervenire».

Il documento proposto da Liguori e accolto dalla giunta regionale cita il confronto con i dati nazionali sulla sopravvivenza per i tumori (fonte Airtum: I tumori in Italia, Rapporto 2016) ove si attesta che sia negli uomini che nelle donne del Friuli Venezia Giulia sono state registrate percentuali di sopravvivenza inferiori alla media nazionale per i tumori del polmone. Elevati sono i costi in termini di sofferenza degli ammalati e delle loro famiglie e i costi socio-economici del tumore al polmone.

«Vista l’esistenza - ha concluso Liguori - di studi al mondo e in Italia, alcuni dei quali condotti anche nella Aziende Ospedaliere della nostra Regione a Udine e Monfalcone, che hanno utilizzato la Tomografia Computerizzata a basso dosaggio di radiazioni (low-dose CT) come metodica volta alla diagnosi precoce del tumore polmonare e della pleura nelle persone esposte all’asbesto, era cruciale che la nostra Regione iniziasse un percorso in questo senso. Verificheremo che esso sia attivato in forma concreta al più presto».