19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Musica

Remo Anzovino fa il pieno nella sua tournée in Giappone

L'artista friulano è considerato sempre di più come il vero nome emergente nella scrittura di musiche da film in Italia e all’estero

UDINE - A conferma del crescente interesse mondiale per il compositore e pianista Remo Anzovino, considerato sempre di più come il vero nome emergente nella scrittura di musiche da film in Italia e all’estero, anche grazie agli album delle colonne sonore dei film d’arte della serie 'La Grande Arte al Cinema' (Hitler vs Picasso e gli altri, Van Gogh tra il grano e il cielo, Le Ninfee di Monet e l’ultimo su Gauguin), pubblicati in tutto il mondo da Sony Masterworks, la tournée giapponese (tutto esaurito all’Auditorium Agnelli a Tokyo e all’International House di Osaka) si è rivelata un successo di pubblico senza precedenti per un musicista italiano della sua generazione.

Successo che ha coinvolto tutta la produzione di Anzovino, dal cinema fino ai brani contenuti nell’ultimo album Nocturne, in parte registrato proprio a Tokyo ai JVC Studios. Reduce dal Nastro D’Argento con menzione speciale per il suo incessante lavoro sulla musica per l’arte,Anzovino segna un importante successo in un paese tradizionalmente molto attento e sensibile verso il pianismo contemporaneo e si conferma porta bandiera di un’italianità musicale che da tempo non vedeva affermarsi nomi nuovi nel panorama internazionale.

I due concerti giapponesi, inseriti nell’ambito della rassegna 'Suoni Italiani', sono stati organizzati da New Age Productions in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo diretto da Paolo Calvetti e di Osaka diretto da Stefano Fossati.
«Ritengo che sia stato un successo eccezionale il primo concerto del Maestro Remo Anzovino in Giappone. L’Auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo ha registrato il tutto esaurito, con un pubblico entusiasta per l’emozionante esibizione. Musica coinvolgente per una serata che ha proposto diversi brani dell’ultimo album registrato proprio in Giappone». Questo il commento di Paolo Calvetti, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Tokyo.