2 maggio 2024
Aggiornato 17:00
Il caso

La sede di Udine della Regione non è a misura di disabile

I bagni sono stati realizzati in una zona non a norma, e per accedervi, chi si trova su una carrozzella, infrange le norme di sicurezza della struttura

UDINE - Si tratta di una struttura recente, inaugurata nel 2007. Però qualcosa non va nella sede della Regione Fvg di via Sabbadini, a Udine. C’è un’incongruenza che riguarda le persone disabili che vogliono accedere all’auditorium dedicato ad Antonio Comelli. Una criticità che emerge quando nella grande sala si tiene un evento, come successo sabato mattina con la presentazione organizzata dal Gruppo consiliare della Lega. In pratica i bagni sono stati realizzati in una zona non a norma, e per accedervi, chi si trova su una carrozzella, infrange le norme di sicurezza della struttura. 

I disabili devono stare al piano terra

Le persone costrette su una carrozzina, per poter assistere alle conferenze, devono restare al livello del piano terra, e quindi nella parte alta dell’auditorium. Non possono scendere alla base dell’arena dove trova posto il pubblico, e quindi al livello dei relatori, perché le norme di sicurezza lo impediscono. Gli ascensori ci sono e funzionano, ma le porte di sicurezza non danno direttamente all’esterno, ma sulle scale. Per questo, in caso di incendio, quando gli ascensori non possono essere utilizzati, le persone disabili non potrebbero risalire al piano terra. 

I bagni per disabili realizzati in un'area non sicura 

Fin qui nulla di strano. Le carrozzella vengono posizionate al piano terra senza alcun rischio. Peccato che i bagni per i disabili siano stati realizzati al piano interrato e quindi siano raggiungibili solo con l’ascensore. Un’incongruenza che ha creato una piccola discussione nella giornata di sabato, visto che uno dei disabili presenti all’incontro ha voluto scendere al livello dei relatori e accomodarsi tra le sedie al piano interrato, per avere la libertà di utilizzare i servizi igienici. Una desiderio che inizialmente è stato bloccato dai referenti della sicurezza presenti in sala. Alla fine il disabile è comunque sceso, ma se fosse scoppiato un incendio, non avrebbe potuto uscire dall’edificio da solo. Un problema architettonico che andrebbe risolto, con la realizzazione di servizi igienici per disabili al piano terra, soluzione a cui non si è pensato nel progetto originale.