25 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Fvg

Friuli Colli Orientali e Ramandolo: il 2018 annata di vini da ricordare

I lunghi tempi di maturazione delle uve favoriranno la longevità dei vini. Cresce il progetto di viticoltura sostenibile “Natura Vitis”

UDINE - Sarà un’annata da ricordare, nei Colli Orientali del Friuli, quella della vendemmia 2018. Un’uva abbondante, sana e di qualità come non si vedeva da almeno un decennio. Il numero medio dei grappoli, il loro peso medio, il numero medio degli acini per grappolo e il loro peso medio, sono risultati più elevati rispetti a quelli medi degli ultimi dieci anni.
«Ciò ha portato a una crescita della produzione media per ettaro che è risultata pari a circa 90 q di uva, contro una media storica di 65-70 quintali. Ciò non ha influito minimamente sulla qualità dei grappoli – spiega il presidente del Consorzio di tutela, Michele Pavan – poiché, comunque, siamo ben al di sotto dei limiti consentiti dal Disciplinare».

Vino con una struttura eccellente 

Dal punto di vista qualitativo, la vendemmia 2018 è stata contraddistinta da una lunghezza del periodo di maturazione superiore alla media. La maturazione fenolica è risultata ottimale, con un buon grado alcolico per il Pinot grigio, il Picolit, il Verduzzo, il Merlot e il Refosco dal peduncolo rosso. I vini, perciò, avranno una struttura eccellente, grazie a un buon contenuto acidico (molto positivo per i vitigni a bacca bianca) e un’altrettanto buona estrazione delle sostanze coloranti, molto importante per i vini rossi. Complessivamente, si può prevedere che i vini del 2018 oltre alla loro eleganza e finezza, saranno caratterizzati da una buona tenuta all’invecchiamento e all’evoluzione. Sono queste alcune delle considerazioni esposte recentemente ai viticoltori associati dai tecnici del Consorzio di Tutela, nel corso di un incontro tenutosi a Moimacco, presso l’azienda Villa De Claricini.

Una delle annate più calde del ventennio

Climatologicamente parlando, il 2018 potrà sicuramente essere ricordato come una delle annate più calde dell’ultimo ventennio: 10 mesi su 12 hanno fatto registrare temperature superiori alla media storica.
I produttori sono sempre più coinvolti nel progetto consortile 'Natura Vitis', caposcuola regionale della viticoltura sostenibile, con già 200 ettarisotto controllo. Dal canto loro, i tecnici consortili, che da 13 anni raccolgono puntualmente tutti i dati legati alla vendemmia, hanno ora a disposizione dei modelli previsionali in grado di stimare quale potrebbe essere la produzione ipotetica del prossimo raccolto.
La superficie rivendicata a Doc Friuli Colli Orientali è pari a 1.774 ettari. Il vitigno più coltivato è il Tocai friulano (16,7%), con una forte crescita della Ribolla gialla (+4% sull’anno precedente). La produzione di vino Doc supera i 77.700 ettolitri: 65% da uve a bacca bianca, 35% da uve a bacca rossa.