29 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Il lutto

E' morto Zamberletti: fu il padre della ricostruzione post terremoto

Lutto anche in Friuli per la sua scomparsa. Ebbe l'intuizione di far nascere la Protezione Civile

UDINE - E’ morto il ‘padre’ della ricostruzione post terremoto 1976 e della Protezione Civile. Giuseppe Zamberletti si è spento nella sua Varese a 85 anni. Era malato da tempo. Grande il cordoglio da parte di tutta la comunità friulana e non solo, per un uomo che con le sue capacità seppe far rialzare una regione messa in ginocchio dal sisma, regalandogli un futuro di sviluppo e crescita.

Il cordoglio del capo della Protezione Civile

Tra i primi a esprimere il cordoglio, c’è il Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale, Angelo Borrelli: «Perdiamo uno straordinario conoscitore delle fragilità del nostro Paese - ha detto- che per primo intuì la necessità di distinguere la fase del soccorso in emergenza da quella fondamentale della previsione e della prevenzione dei rischi naturali, eleggendole a cardine dell’autoprotezione. Ci ha insegnato a riconoscere la cultura della protezione civile come sapiente tutela della salvaguardia della vita e dei beni comuni, ma ha svolto anche l’importante funzione di guida morale e costante riferimento per lo svolgimento del nostro sevizio. Gli uomini e le donne della protezione civile gli saranno per sempre debitori. Oggi il Servizio Nazionale non perde solo il suo fondatore ma anche un amico, un maestro, una guida. Questo è stato, in questi anni, per tutti noi e per i tanti volontari italiani».

Fu commissario del Friuli terremotato

Zamberletti, nel 1976, fu nominato commissario straordinario del Governo dal presidente Aldo Moro. Fu parlamentare della Democrazia Cristiana. In Friuli, come detto, diede un impronta determinante per la nascita di quel ‘modello’ di ricostruzione preso a esempio in Italia e nel mondo. «Grazie per quello che hai fatto per la nostra terra, grazie per aver ridato speranza e futuro alla nostra gente». È il pensiero che il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, rivolge a Giuseppe Zamberletti. «Se il Friuli è uscito con grande slancio prospettico dal post terremoto del 1976 - aggiunge Fedriga - lo si deve anche all'opera di colui che, nelle vesti di commissario straordinario per l'imponente emergenza, seppe valutare capacità e determinazione di un territorio storicamente e culturalmente mai domo, delegando ai sindaci molte importanti competenze e coordinando al meglio quello che è ormai conosciuto e riconosciuto nel mondo come il Modello Friuli».

I messaggi di cordoglio

«Il ricordo di Zamberletti rimarrà sempre vivo nelle nostre comunità, un uomo al quale il Friuli sarà sempre riconoscente». A dirlo è il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello. «Non fu solo il padre della Protezione civile, ma fu per noi colui che guidò la rinascita di una terra ferita in maniera profonda. Zamberletti promise alla gente e ai sindaci che il Friuli sarebbe risorto grazie a un modello che ancora oggi viene guardato come esempio per uscire da profonde difficoltà. Chi visse quella tragedia e la ricostruzione può ricordare la passione, l'impegno, la capacita' d'intervento e l'etica che caratterizzarono quel periodo. La gente del Friuli, le forze militari e civili, le istituzioni, tutti si mobilitarono con questo spirito del quale Zamberletti fu fulgido esempio». Queste le parole del sindaco di Udine Pietro Fontanini: «Giuseppe Zamberletti è stato l’uomo che ha reso possibile ricostruire in pochi anni e in maniera esemplare il Friuli dopo il terremoto del 1976. E se oggi possiamo parlare orgogliosamente di ‘modello’ lo dobbiamo anche e soprattutto alla sua intuizione di adottare per la prima volta nel nostro Paese il metodo del decentramento amministrativo, attuato attraverso il coinvolgimento diretto dei sindaci dei Comuni colpiti dal sisma nella gestione dell’emergenza e nella successiva fase della ricostruzione»