19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
L'incontro

Regione-Anci pace fatta sul decreto Salvini. In Fvg Comuni pronti ad attuarlo

L'assessore Roberti ha incontrato il presidente Pezzetta lodando il ruolo istituzionale dell'associazione

UDINE - «Con Anci regionale non c'è alcuna frattura come è stato possibile chiarire nel corso dell'incontro che ho avuto con il presidente Mario Pezzetta. Ringrazio per questa occasione di confronto il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che si è fatto promotore dell'iniziativa». È il commento dell'assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, a margine del colloquio avuto nella sede dell'Anci Fvg a Udine, finalizzato a conciliare i rapporti istituzionali tra Regione e Anci in merito all'applicazione del decreto Sicurezza, rispetto al quale si era registrata la presa di posizione di alcuni sindaci di centrosinistra favorevoli alla linea della disobbedienza.

«La posizione espressa da Anci regionale è coerente con il ruolo istituzionale dell'associazione, che rappresenta tutti i Comuni e non è incline a strumentalizzazioni politiche, come viceversa è accaduto con le dichiarazioni del presidente dell'Anci nazionale», ha commentato ancora l'assessore. Roberti ha evidenziato che «in Friuli Venezia Giulia non solo gran parte dei Comuni, tra cui tutti quelli più grandi, è favorevole al provvedimento in ogni sua parte, ma la maggioranza non ha ritenuto opportuno esprimere opinioni nella consapevolezza che la legge va applicata così com'è e che il confronto politico si svolge in altre sedi. Voglio comunque tranquillizzare il presidente Pezzetta sulle temute complicazioni per i Comuni, che ritengo non vi saranno in quanto sono evidentemente frutto di strumentalizzazioni di carattere politico lanciate dai primi cittadini di Palermo e Napoli», ha rassicurato Roberti, ricordando inoltre che «il Viminale non ha fatto altro che raccogliere un appello dei piccoli Comuni i quali, appena due anni fa e proprio attraverso l'Anci nazionale presieduta da Decaro, avevano evidenziato le difficoltà e il sovraccarico di adempimenti determinati dall'obbligo di iscrizione anagrafica dei migranti previsto dal decreto Minniti e oggi abolito dal decreto Sicurezza».

«A riprova della coerenza del provvedimento con la volontà dei sindaci, come già detto, va rilevato che i principali Comuni del Friuli Venezia Giulia non hanno minimamente colto queste possibili criticità ma, anzi, si sono espressi con favore sul decreto», ha ribadito l'assessore. «Con ciò - ha concluso Roberti - ritengo che il confronto con Anci Fvg sia sempre improntato al rispetto dei ruoli e al dialogo, come ha dimostrato l'incontro appena svolto e come avremo modo di ribadire nelle relazioni future».