19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
15-16 dicembre 2018

La grande 'bidonata' di Natale con Stomp!

Stomp è coinvolgente, mai invadente. Stiloso, non stucchevole

UDINE - Il titolo non sia fuorviante: è stata una grandissima bidonata, ma non in quel senso. Nessuna fregatura anzi, una marea di applausi, sorrisi a non finire, richieste di bis che si sprecavano. Per oltre un’ora e mezza sette working-class-hero della nuova generazione hanno letteralmente incendiato il Teatro Nuovo Giovanni da Udine con una performance memorabile. Dapprima samurai della ramazza rapiti in un improbabile e continuo giro di tip-tap con scarpe antinfortunistica, poi in un’altrettanto alternativa marcia militare che vira verso il borderline suburbano.

LA RIVOLUZIONE STOMP - Pubblico in abito da sera - scintillante e dispensatore di gioia - ma non per questo meno attento. Stomp è gesti di ritualità metropolitana elevati a manifestazione di Zeitgeist: la sfida non-sense con le scatola di fiammiferi su ritmiche samba, il pulirsi le suole delle scarpe dalla sabbia che diventa chiave di violino. Catartico, rende.
Stomp è dissacrare a colpi di sorriso la società del lavoro: Tempi Moderni 2.0 che ammicca al surrealismo. Pattumiera che funge da charleston e la classica macchietta che viene puntualmente presa in giro in modalità Oliver Hardy, con tanto di camera-look. Manca solo il doppiaggio di Sordi, ma tanto Stomp è uno spettacolo muto.
Stomp è coinvolgente, mai invadente. Stiloso, non stucchevole. Ancora ritmo do Brasil: lavandini do partido alto, barattoli tropicalisti. Il Manifesto è suonare tutto con tutto: volgari oggetti di uso quotidiano nobilitati al rango di strumenti musicali. Un po’ (al contrario) come servirsi di una tromba per sturare un lavandino - tanto per rendere l’idea. Stomp è - per usare un termine che va molto di moda (e non so perchè) - rivoluzione.

SALGONO I RITMI, SI SCALDA LA PLATEA - Si accelerano i ritmi. Si scalda la platea. Segnali stradali tribal-house percossi su impalcature a quattro metri di altezza. Esaltante - è il termine corretto. E ancora carrelli della spesa con saudade e tanta ilarità in gag ancora con mimica cinematografica che strizza l’occhio ad una nuova era del muto.
E’ Natale. Suggestivo Zippo-lighting-show remember pubblicità albero Coca-Cola festività anni ottanta. A seguire teatrino newspaper rock con sconvolgimento di mimica facciale, contraddizioni sociali, tick nervosi, karma emozionale.
Piccola parentesi Harlem Globetrotters e poi da un saccone nero delle immondizie dell’era pre-differenziata esce qualsiasi 'strumento'.

LA 'BIDONATA' FINALE - Grandissima bidonata collettiva finale - e ora è più facile da contestualizzare - con percussioni sintetico-ancestrali a ricordarci da dove proveniamo anche nell’era della disumanizzazione alienante.
Delirio finale nel quale il Teatrone si toglie il consueto aplomb per festeggiare nel miglior modo il regalo che la città si è fatta per queste festività. Che dire: Stomp! Almeno una volta nella Vita!