Ferrovie, nuovo sciopero degli addetti alle pulizie
Settore falcidiato dagli esuberi e dai massimi ribassi. Lunedì stop di un’intera giornata
UDINE - «Porre fine alla degenerazione del sistema degli appalti di pulizia delle ferrovie, rilanciando l’occupazione e la tutela dei diritti dei lavoratori». È quanto chiedono le segreterie regionali dei sindacati dei trasporti Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Fast in vista del secondo sciopero nazionale del comparto appalti, proclamato per l’intera giornata di lunedì 24 settembre, a due mesi di distanza dalla precedente mobilitazione (20 luglio).
LE RAGIONI DELLO SCIOPERO - «Come nel resto del Paese – si legge in un volantino unitario – anche in Friuli Venezia Giulia si assiste ormai da tempo allo spezzettamento di attività di pulizia in molteplici lotti, che determina inefficienze, esuberi, licenziamenti, riduzioni di orario e part-time obbligati». Da qui, e dalla «mancanza di risposte sia dal gruppo Fs che dalle istituzioni», la nuova astensione dal lavoro, non solo per denunciare «gli affidamenti con ribassi eccessivi, i ripetuti e continui cambi di appalto, la mancata applicazione delle clausole sociali previste dal decreto legislativo 50/2016 e dall’articolo 16 del contratto della mobilità», ma anche per rivendicare nuove soluzioni per i lavoratori coinvolti visto l’esaurimento degli ammortizzatori sociali introdotti dal decreto legge 148/2015, in un settore che a livello nazionale conta circa 2 mila esuberi su un totale di 10 mila occupati.
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