28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Rapporto 2018

Pressione fiscale delle imprese: a Gorizia e a Udine le situazioni migliori in Italia

Il dato emerge dall'Osservatorio Cna sulla tassazione delle piccole imprese in Italia

UDINE - La pressione fiscale media sulle piccole imprese, se non interverranno correttivi, quest’anno tornerà a salire. Lievemente, lontana dal picco del 2012, ma con un segno 'più' che non può certo rallegrare l’ossatura portante del sistema produttivo italiano. Il dato di sintesi, inoltre, non fotografa le profonde differenze nella tassazione locale. La realtà italiana è molto complessa. Tanto da far emergere non 'una' pressione fiscale, ma 'numerose' pressioni fiscali.
La proiezione è stata elaborata da 'Comune che vai, fisco che trovi', il Rapporto 2018 dell’Osservatorio Cna sulla tassazione delle piccole imprese in Italia, giunto alla quinta edizione, che analizza il peso del fisco sul reddito delle piccole imprese in 137 comuni del nostro Paese, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia. L’Osservatorio calcola il Total tax rate (Ttr), vale a dire l’ammontare di tutte le imposte e di tutti i contributi sociali obbligatori che gravano sulle imprese espresso in percentuale sui redditi. Individua, inoltre, il Tax free day (Tfd), cioè il giorno della liberazione dalle tasse, la data fino alla quale l’imprenditore deve lavorare per l’ingombrante 'socio' pubblico. A differenza di altri organismi, anche internazionali, l’Osservatorio Cna basa la sua analisi sull’impresa tipo italiana, con un laboratorio e un negozio, ricavi per 431 mila euro, un impiegato e quattro operai di personale, 50 mila euro di reddito.

UN ABISSO TRA REGGIO CALABRIA E GORIZIA - Reggio Calabria rimane il capoluogo che maggiormente tartassa le piccole imprese con un Ttr del 73,4% (+0,2% rispetto all’anno scorso). Alle spalle della 'maglia nera' si conferma Bologna (72,2%), seguita da Roma e Firenze (69,5%), Catania (69%), Bari (68,5%), Napoli (68,2%), Cremona e Salerno (67,3%), Foggia (66,8%). Ne deriva che la liberazione fiscale scatterà il 24 settembre per Reggio Calabria, il 20 settembre per Bologna, il 10 settembre per Roma e Firenze, l’8 settembre per Catania, il 6 settembre per Bari, il 5 settembre per Napoli, il 2 settembre per Cremona, il primo settembre per Salerno, il 31 agosto per Foggia.
Agli antipodi di Reggio Calabria si piazza Gorizia, dove il Ttr incide soltanto per il 53,8%. Nell’ordine seguono Udine (54,5%), Imola (54,9%), Cuneo, Trento e Belluno (55%), Sondrio (55,3%), Carbonia (55,8%), Arezzo (56,1%) e Mantova (56,2%). Di conseguenza la liberazione fiscale è scattata il 14 luglio per Gorizia, scatta oggi 17 luglio per Udine, domani 18 luglio per Imola, posdomani 19 luglio per Cuneo, Trento e Belluno, il 20 luglio per Sondrio, il 22 luglio per Carbonia, il 23 luglio per Arezzo e Mantova. Questa densa lista di numeri ha una rappresentazione plastica, per certi aspetti impressionante, nel reddito disponibile medio mensile nei Comuni che si pongono ai margini della classifica. Rispetto al valore di circa 1.600 euro netti mensili, mediamente percepiti dall’imprenditore tipo dell’Osservatorio, a Gorizia la somma schizza intorno a 1.900 euro, a Reggio Calabria precipita a poco più di 1.100. Un abisso di quasi 800 euro, pari a 19,6 punti di Ttr e a 72 giorni di Tfd. La graduatoria per reddito mensile disponibile è aperta da Gorizia, con 1.927 euro. Dietro il capoluogo isontino a completare la top ten si piazzano Udine (1.895 euro), Imola (1.880 euro), Cuneo (1.876 euro), Trento (1.875 euro), Belluno (1.873 euro), Sondrio (1.864 euro), Carbonia (1.843 euro), Arezzo (1.828 euro) e Mantova (1.825). All’opposto la top ten dei meno fortunati scende da Foggia (1.382 euro) a Salerno (1.364 euro) e quindi via via scivola attraverso Cremona (1363 euro), Napoli (1.323 euro), Bari (1.310 euro), Catania (1.292 euro), Firenze e Roma (1.271 euro), Bologna (1.157) per arrivare a Reggio Calabria, con 1.109 euro.

I COMMENTI DI CNA FVG - «I dati attestano come sia possibile, a livello locale, dare un contributo all’abbassamento del sistema fiscale per quello che è di pertinenza dei singoli comuni, che evidentemente nella nostra regione funzionano meglio e consentono questi interventi - commenta il presidente regionale Cna Fvg Nello Coppeto -. Non ci stupisce che questo avvenga in Friuli Venezia Giulia e che Udine e Gorizia siano le più virtuose: la nostra qualità di vita e dei servizi forniti dagli enti locali è al di sopra della media nazionale. Ora l’auspicio è che questo modo di operare virtuoso possa trasmettersi a livello centrale per risolvere i veri problemi problemi fiscali». La Cna regionale è soddisfatta del lavoro svolto finora dai governanti locali per sostenere le Pmie gli artigiani: «La politica forse sta cominciando a capire che serve supporto alla nostra realtà, con l’augurio che i nuovi governi facciano ancora meglio, perché questa la strada giusta». Cna Fvg farà la sua parte, insistendo sempre sulla importanza e sulla centralità delle Pmi, «un comparto su cu cui la Regione deve investire sempre di più»