29 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Il 27 aprile

Ciclone africano sul Far East : Maistah Aphrica

Per chi se li fosse persi, diverse chance. Procurarsi immediatamente il loro primo Ep, autoprodotto e manifatturato (una chicca), la radio (recentemente sono passati in diverse trasmissioni tra cui Battiti, icona di Rai radio 3), dal vivo in numerosi appuntamenti che potete trovare sulla loro pagina fb

UDINE - ​Il Far East Film Festival apre una finestra musicale sul continente africano, e lo fa in una splendida serata di fine aprile nella cornice alquanto inusuale di via Mercatovecchio. Sul palco il supergruppo all-made-in-Friuli dei Maistah Aphrica, una band nata tre anni or sono e che suona - come si suol dire - veramente sul pezzo!

I MA sono un collettivo, tipo quelli che si usavano nei 70's per intenderci, e nascono dall'intuizione di Clarissa Durizzotto nell'assemblare attorno a ritmiche di matrice afro beat le migliori (a mio avviso) personalità del panorama jazz del Fvg. In breve l'ensemble si trasforma in un nu-mix di funk, free jazz, hard bop e psichedelia, il tutto trainato dal groove percussivo di Alessandro Mansutti (batteria) e le congas di Marco d'Orlando; la sezione ritmica si completa quindi felicemente con il basso di Enrico Giletti. 

La parte armonica è affidata all'organo di Giorgio Pacorig a braccetto con l'elettronica sapientemente dosata da Andrea Gulli. Superlativa la sezione fiati che dialogano continuamente tra di loro a cifra stilistica Maistah: Gabriele Cancelli alla tromba, fischietti e ukulele, Mirko Cisilino al trombone, tromba, corno francese e la potenza del suono di Clarissa Durizzotto al sax contralto. 

Quello che mi piace è la loro street-credibility: lungi da un atteggiamento tipicamente radical-chic dove tutto il Terzo Mondo assomiglia al paese del bengodi e l'occidente invece è il male assoluto, la loro musica suona come deve suonare. Fela Kuti era sporco, anche Sun Ra, stesso discorso per Pharoah Sanders. Così è il suono dei Maistah Aphrica. It begans in Africa, loro lo sanno bene.

Il tempo di un aperitivo, anzi mezzo, e la fredda cinica disabitata e a volte inutile via Mercatovecchio si trasforma in una bolgia, un afro-dancefloor dove scopri una Udine alternativa che non te l'aspetti. Al grido di battaglia di 'De Balombo' l'arteria commerrciale viene musicalmente okkupata, se mi si passa il termine. Suite interminabili che dall'estremo oriente cinematografico ci portano al cuore di un più che mai lucente continente nero. Eppure siamo in via Merkatovekkio, Feff, Udine. «Sago Sego Sago» a concludere, per un salto quantico e temporale, che al termine del trip ti ritrovi sul ring di Kinshasha per Foreman vs Ali e tutti che urlano e ballano come pazzi scatenati! Coinvolgenti, è poco.

Per chi se li fosse persi, diverse chance. Procurarsi immediatamente il loro primo Ep, autoprodotto e manifatturato (una chicca), la radio (recentemente sono passati in diverse trasmissioni tra cui Battiti, icona di Rai radio 3), dal vivo in numerosi appuntamenti che potete trovare sulla loro pagina fb. 
Meglio di tutto seguire tutti e tre i consigli e spararsi un viaggio alla scoperta di sua maestà l'Africa, per chi e da parte di chi non è mai stato - in Africa. Insomma, "it begans in Aphrica" è proprio il caso di dirlo.