28 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Musica

Anema e core : ovazione per Massimo Ranieri a Udine

Gli One-man-show diventano sempre più rari e spesso sono delle parodie di se medesimi. Questo non è certo il caso di Ranieri che ieri sera ha incantato la platea del Teatrone con uno spettacolo di rara bravura

UDINE - C'era una volta quella tradizione di artisti italiani che sapevano fare di tutto: ballare, cantare, recitare, intrattenere, divertire. Nei loro spettacoli erano sapientemente miscelate queste attitudini, queste qualità. Poi il mondo cambia e arrivano gli specializzati, anche qui, ed ecco che hai solo cantanti che sanno cantare (o per questo li spacciano), presentatori che dovrebbero presentare e un pubblico che (inevitabilmente) inizia ad annoiarsi.

Gli One-man-show diventano sempre più rari e spesso sono delle parodie di se medesimi. Questo non è certo il caso di Massimo Ranieri che ieri sera ha incantato la platea del Teatrone con uno spettacolo di rara bravura. La puntualità è di casa dalle sue parti, così come l'eleganza: entrata da gran signore, primo aneddoto nazionalpopolare sulla crisi, quindi il Massimo nazionale ci ricorda che lassù c'era un sorriso anche per lui. Evidentemente fu proprio così. Mimica facciale della più pura tradizione partenopea, sorriso coinvolgente, rigore e spontaneità, duro lavoro ed improvvisazione. Ti volano via due ore abbondanti con un animale da palcoscenico come ne ho visti pochi in vita mia. 

Cita Shakespeare, lo alterna al monologo di Prezzolini su furbi vs fessi in Italia (sempre attuale), Brecht intervalla barzellette in più tranche sui malcostumi della vita coniugale, l'avanspettacolo, le macchiette napoletane, Totò. Più eclettico di così si muore. Ti sembra di esser seduto in prima fila ad un vecchio spettacolo che monopolizzava mamma Rai il sabato sera, dove il mattatore ti inchioda alla poltrona e i pensieri se ne vanno. Catartico.

Omaggio in versione jazz al grande Pino Daniele, commozione in platea. Massimo Ranieri cambia giacca e cappello così come cambia personaggio e genere musicale. I suoi classici, la canzone d'autore, la tanto amata canzone napoletana. E' un uragano, la gente non riesce a non applaudire ad ogni sua mossa, ogni nota, ogni gesto, a qualsiasi accenno di un qualcosa. Un re. L'ultimo re di Napoli! Tutto è tradizione, prima rassicurante quindi provocatorio. Maschio latino e femminiello. Popolare ed intellettuale. Teatro in delirio, ovazione finale riservata solo ai grandi, anzi ai grandissimi! 

Chiude neanche a dirlo con "Anema e core" uno spettacolo veramente indimenticabile, il teatro fa fatica a svuotarsi quasi a rivolerlo indietro ancora per un pezzo, per una battuta. Massimo Ranieri - in una parola - superlativo.