19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
il caso

Pordenone, curava il tumore al seno da un 'guru'. E' morta a 46 anni

Il naturopata le dava fiori di Bach per combattere la malattia. Oncologo «è allarme, 1 persona su 2 fa l'autodiagnosi»

PORDENONE - Per combattere un tumore al seno chiede aiuto ad un naturopata, ma dopo pochi mesi si ritrova in fin di vita e quando finalmente si rivolge agli oncologi è troppo tardi. Come riportato dall'Ansa, vittima di questa vicenda è una donna di 46 anni, siciliana, morta circa un anno fa. A denunciare l'accaduto è stato l'oncologo del Cro di Aviano Massimiliano Beretta, che mette in guardia sull'affidarsi a questi 'guru' che utilizzano soltanto sostanze naturali.

AVEVA SCRITTO UNA E-MAIL AL CRO - Toccante l'email che la paziente ha inviato dalla Sicilia al medico dell'Istituto Tumori friulano per presentare il proprio caso: «Avevo seguito i consigli di un naturopata che conoscevo da anni, ma che si è rivelato poi un lupo travestito da agnello, definizione sin troppo generosa per questo personaggio che praticava radioestesia, fiori di Bach, metodo Hamer e poi mi ha ridotta in fin di vita, dolorante».

IL PERICOLO DELL'AUTODIAGNOSI - «Mentre lei credeva di sottoporsi a una terapia efficace, la malattia avanzava in modo ancor più aggressivo - ha spiegato Beretta - perché non incontrava l'ostacolo della chemioterapia, e soprattutto si diffondeva in un organismo ormai privo di difese. I dati che più ci allarmano sono quelli relativi all'autodiagnosi da motore di ricerca: una recente indagine di Medipragma ha accertato che l'81% degli italiani si rivolge al 'dottor Google' per trovare informazioni online su sintomi, diagnosi, malattie e cure».