La Cassazione conferma i domiciliari a Mazzega, respinto il ricorso della Procura
Il 1 agosto si era presentato al comando della Polizia stradale di Palmanova dopo aver girato tutta la notte con il cadavere della fidanzata in auto al suo fianco
UDINE - Francesco Mazzega, Può rimanere ai domiciliari. La prima sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso della Procura contro la decisione del tribunale del riesame di Trieste, del 29 agosto scorso, di sostituire la custodia cautelare in carcere con i domiciliari con braccialetto elettronico. Mazzega si trova a casa dei genitori a Muzzana del Turgnanoâ?? e come deciso dai giudici potrà rimanerci.
La vicenda
Il 37enne di Muzzana, che ha confessato l’omicidio della fidanzata, Nadia Orlando, 21enne di Dignano, dallo scorso settembre si trova ai domiciliari a casa dei genitori a seguito della decisione del tribunale del riesame di Trieste, che l’ha fatto uscire dal carcere a un mese esatto dalla morte della giovane, dotandolo di un braccialetto elettronico. Una misura che ha provocato non solo l’indignazione della famiglia Orlando, ma la protesta di molte persone comuni, che hanno dato vita anche a diverse petizioni (on line e cartacee) per chiedere la detenzione in carcere per l’uomo.
La richiesta della Procura
A quella decisione si era opposta anche la Procura di Udine, facendo appello, appunto, alla Cassazione. I pm Giorgio Milillo e Letizia Puppa, titolari del fascicolo, hanno da subito sostenuto la tesi dell'«illogicità» del provvedimento, precisando come la detenzione domiciliare non rappresenterebbe un’adeguata garanzia rispetto al rischio che il reato possa essere reiterato. Nella giornata del 6 febbraio si è tenuta la prima udienza, nell'occasione le parti hanno confermato le posizioni. Il ricorso è stato rigettato, il giorno seguente, il 7 febbraio, Mazzega resterà ai domiciliari.