2 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Il caso

Banche venete, Federconsumatori 'spinge' sul decreto attuativo

Il presidente Fvg Tamburini: «Conquista importante, ma restano alcuni nodi da sciogliere»

FVG - «La nostra associazione resta in prima linea nel tenere alta l’attenzione nei confronti delle istituzioni e di tutti i soggetti coinvolti nella gestione del fondo istituito dalla Finanziaria 2018 a tutela dei risparmiatori danneggiati dal crac delle banche venete. Fondo che va integrato ad opera degli istituti bancari intervenuti per raggiungere una dotazione più adeguata rispetto ai 25 milioni di euro annui previsti di qui al 2021». È quanto dichiara il neopresidente regionale di Federconsumatori Gianfranco Tamburini, che invita iscritti e cittadini a rivolgersi alle sedi dell’associazione per ogni richiesta relativa all’evoluzione della vicenda.

«In questo momento – prosegue Tamburini – l’impegno prioritario di Federconsumatori mira alla rapida approvazione del regolamento attuativo del fondo, che va emanato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di stabilità, cioè entro l’inizio di aprile. Non si tratta di un semplice passaggio tecnico, perché la norma attuativa, senza la quale il fondo non sarà operativo, dovrà stabilire requisiti, modalità e condizioni necessarie all’attuazione di quanto sopra previsto». L’auspicio di Federconsumatori è che il regolamento sciolga alcuni nodi lasciati aperti dalla finanziaria, a partire dai criteri di accesso al fondo, sia riguardo alla priorità cronologica che ai costi della procedura.
Nonostante i nodi da sciogliere, Tamburini ribadisce l’importanza del risultato ottenuto da Federconsumatori, assieme alle altre associazioni impegnate nella vertenza: «Partiamo da tre punti fermi. Primo fra tutti, è stato riconosciuto che anche gli azionisti delle Banche venete per finalità di tutela del risparmio possono essere considerati a tutti gli effetti risparmiatori, e non meri investitori. Secondo: è del tutto legittimo ristorare coloro i quali hanno subito danni a causa della violazione delle norme sulla corretta informazione, diligenza, trasparenza e correttezza da parte degli istituti di credito, e – aggiungiamo noi – dell’inadeguata vigilanza. Terzo: dovrà essere un giudice, o in ogni caso un arbitro di garantita imparzialità come l’Autorità anti corruzione, a stabilire se il danno subito è ingiusto».

Federconsumatori Fvg, dunque, resta in prima linea, forte di 3.500 iscritti, 22 sportelli e 70 operatori volontari, «non soltanto sulla vicenda delle banche venete, ma anche su tutti gli altri temi che da 23 anni chiamano in causa l’azione quotidiana della nostra associazione a tutela dei consumatori e dei cittadini di questa regione».