28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
2.500 immatricolazioni in più

Fvg: mercato dell’auto in crescita nel 2017 con un +7,5%

Sina (Confcommercio): «Anno buono ma difficile. Il futuro? Le auto saranno sempre più a noleggio»

FVG - Il trend positivo del mercato auto in Friuli Venezia Giulia continua, anche se stavolta manca l’incremento in doppia cifra. Nel corso del 2017, fa sapere il capogruppo Confcommercio Auto moto e ricambi Giorgio Sina, si sono immatricolati 2.562 veicoli in più dell’anno precedente (da 34.324 a 36.886). I numeri rimangono lontani dal periodo pre-crisi, ma sono comunque un segnale confortante dopo una lunga stagione in picchiata.

Sia il settore privato che quello aziendale
Il segno ‘più’ riguarda tra l’altro sia il settore privato che quello aziendale, lì dove incide il fattore del super ammortamento. «In regione la crescita è inferiore a causa della particolarità della provincia di Gorizia, sempre in controtendenza perché soggetta alle dinamiche instabili dei noleggi – osserva Sina –. L’annata è stata complessivamente difficile perché in Italia ci si è calibrati su un mercato di 2 milioni di auto e, per poter chiudere i conti, si è dovuto poi fare ricorso alle auto aziendali e a km zero, con inevitabile riduzione dei margini».

Dati
Nel mese di dicembre, il totale delle immatricolazioni è di 2.698, un dato allineato al dicembre 2016. La crescita più netta è quella di Trieste (+11,5%). Ed è ancora il capoluogo regionale a guidare il trend sul confronto annuale, con il +16,7%. A seguire Pordenone (+8,2%) e Udine (+5,8%), mentre Gorizia (-0,9%) risulta in lieve calo.

Il futuro?
«Vedere il segno ‘più’ infonde ottimismo e testimonia che la crisi più nera è alle spalle – conclude Sina –. Il futuro? Il concessionario dovrà abituarsi al fenomeno dell’auto a noleggio che inizia a intravedersi nelle grandi città. Importante che la rete regionale inizi a prepararsi a una richiesta che prima o poi arriverà anche da noi. Così come ci aspettiamo un ulteriore aumento dell’ibrido, ancora su numeri bassi ma in crescita nell’ultimo anno, mentre l’elettrico, in assenza di infrastrutture e batterie con maggiore autonomia, sembra per ora al palo».