2 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Dal 7 novembre nelle librerie

Un libro racconta il Magamondo 'nostrano', che cerca di 'cambiare il mondo un sorriso alla volta'

Un volume, che come lui stesso ci ha raccontato, “è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto nella mia vita. La cosa più ostica, le descrizioni. Perchè raccontare una tenda di un campo profughi in cui non c'è nulla. Il vuoto. Non è impresa semplice. Ma ho scoperto che si può fare, attraverso le emozioni e le sensazioni che quei luoghi comunicano”

UDINE - «A dicembre dello scorso anno Mondadori mi ha contattato per chiedermi se mi andava di scrivere un libro sui miei viaggi. Ed eccoci qui dopo 10 mesi, 16 voli aerei, 3 continenti, 4 tatuaggi e 204 pagine, dove ho raccolto le mie avventure, i miei viaggi, i posti che ho visto, le persone che incontrato, la mai vita. Esce il 7 novembre, lo troverete nelle librerie di tutta Italia e su Amazon. Tutto il ricavato andrà devoluto all'Onlus ‘'Una mano per un sorriso - for children'» firmato, Mattia Bidoli, in arte Flip, da qualche tempo, il Magamondo.

Lo ricordate questo trent’enne friulano ‘armato’ di naso rosso e giochi di magia?
Ve ne abbiamo parlato proprio lo scorso dicembre. La sua è una storia straordinaria, che coinvolge, diverte, commuove. Mattia è un prestigiatore professionista, nato nella provincia udinese, campione del mondo di Street magic nel 2015. Da 14 anni porta la sua magia in giro per ospedali, orfanotrofi, campi profughi, carceri, zone di guerra come inviato di associazioni non governative. Oggi, le sue avventure, sono diventate un libro (Sperling & Kupfer). ‘Magamondo, Cambiare il mondo un sorriso alla volta’ (la presentazione ufficiale, il 19 novembre, al Milano Book Fest). Un libro, che come lui stesso ci ha raccontato, «è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto nella mia vita. La cosa più ostica, le descrizioni. Perchè raccontare una tenda di un campo profughi in cui non c'è nulla. Il vuoto. Non è impresa semplice. Ma ho scoperto che si può fare, attraverso le emozioni e le sensazioni che quei luoghi comunicano»

Insomma, quello di Mattia è stato (anche) un viaggio interiore
«Un macello»,
ironizza. Gli è stato chiesto di raccontare il suo personale percorso, quello che lo ha condotto fino al confine con la Siria: «Ho iniziato a dedicarmi agli altri non perché credo di avere molto da dare, ma al contrario so come ci si sente a non avere nulla. Vorrei cambiare, nel mio piccolo e nel mio modo, le cose. Una persona alla volta, un sorriso alla volta, una magia alla volta». E così una parola dopo l’altra, pagina dopo pagina, è iniziata la sua nuova avventura. «Sono partito dalla fine, dall’Iraq, e sono andato a ritroso», passando per molti Paesi poveri, per ritornare agli ospedali della regione, e quindi, all’inizio di quella che viene naturale chiamare, vocazione. Perché Mattia ha un motto: «Lasciate il mondo migliore di come lo avete trovato». E fra le pagine del libro racconta il suo, di contributo, dando un volto alle guerre, quello dei bambini. Come la piccolina che lo abbraccia teneramente proprio nella copertina del volume e di cui ci aveva già parlato quando lo abbiamo intervistato la prima volta: «Abbiamo scoperto che aveva un tumore al rene, le era stato diagnosticato quando ancora era in Siria, ma per la sua famiglia non era stato possibile curarlo, non avevano i mezzi. Noi siamo tornati in Italia, abbiamo fatto alcuni spettacoli per raccogliere i soldi e poi abbiamo messo tutto insieme e siamo tornati là». Oggi la bimba sta bene.

Una storia che ha toccato in maniera particolare le corde dell’anima di Mattia
Una storia che non poteva mancare nel suo libro. E poi il caso (se così vogliamo chiamarlo) ha voluto che la casa editrice scegliesse proprio ‘Quella’ foto per la copertina («io potevo scegliere tutto tranne la copertina») e nonostante i problemi tecnici dovuti a una risoluzione bassa, oggi è quell’abbraccio a sussurrare qualcosa ai futuri lettori, invitandoli a sbirciare fra le pagine per scoprire cosa raccontano. Mattia sarà a Udine il prossimo primo dicembre, alla Libreria Moderna (via Cavour, 13) per presentare il suo libro, alle 18. E poi chissà che fra qualche anno non decida di raccontare altre avventure. Intanto comincia con il suo primo lavoro, i cui ricavati saranno tutti devoluti in beneficenza a ‘Una mano per un sorriso - for children’, «la onlus con cui collaboro da due anni» a con la quale viaggia il mondo per cambiarlo, per quanto possibile, un sorriso alla volta.