12 ottobre 2025
Aggiornato 21:30
A Terenzano

Ottodix e Lele Battista per chiudere la lunga stagione dei concerti in Friuli

Personaggi di nicchia e totalmente diversi, Ottodix e Lele Battista: il primo è una stella impazzita, un animale da studio e da palcoscenico. Il secondo figlio di quell'onda di rock milanese da cui uscirono lui e i suoi amici Bluvertigo, Delta V, Soerba

POZZUOLO DEL FRIULI - Sono un paio d'anni che la lunga stagione dei concerti in Friuli si conclude simbolicamente in quel di Terenzano. Piccola quanto accogliente sagra, nomi tanto importanti nella qualità e in ciò che rappresentano. Se lo scorso anno memorabile fu l'incontro con Garbo, il padre della New Wave italiana, quest'anno sono stati ben due gli artisti che si sono esibiti: Ottodix e Lele Battista. Un plauso speciale và a Trinità, già batterista dei Link, instancabile organizzatore i cui sforzi (ancora una volta) hanno rasentato il miracoloso.

Energia ed entusiasmo incontenibili
Personaggi di nicchia e totalmente diversi, Ottodix e Lele Battista: il primo è una stella impazzita, un animale da studio e da palcoscenico che mi sorprende per la sua ricerca bulimica del suono, del significato, del messaggio da proporre. Il secondo figlio di quell'onda di rock milanese da cui uscirono lui e i suoi amici Bluvertigo, Delta V, Soerba. 
Il rapporto dell'uomo moderno con la tecnologia, la completa alienazione e il bisogno di tornare a mettere dei punti fermi, mi spiega Alessandro Zanier da Treviso in arte Ottodix, sono i temi cardine del suo ultimo ed ambiziosissimo lavoro Micromega. «Quando dico che condivido citazioni di Voltaire uso un linguaggio da social apposta per far comprendere quanto la scienza sia rimasta il nostro unico baluardo di riferimento che, sebbene manipolata, è ciò che di meglio l'uomo sia riuscito a produrre». Mi illustra il concept, di come verrà ampliato e di come in spazi indoor la parte visual ricopre un ruolo importante per lui che nasce come pittore. Un'energia e un entusiasmo incontenibile, resteresti a parlare per ore, mi accenna del suo prossimo lavoro pregandomi di tener tutto top secret.

Due ospiti complementari
Gli ospiti paiono stati scelti apposta, per quanto complementari. Lele Battista è infatti schivo all'apparenza, intimista come le sue canzoni, non faccio fatica a ricordarlo (e a identificarmi) come l'eroe romantico de La Sintesi, il  gruppo d'esordio con cui andava a Sanremo una quindicina di anni or sono. Mi parla di una Milano sempre più decadente, sempre più grigia. Della Milano da bere sembra rimasto solo il bere, le periferie più degradate e quel che ancora peggio - senza creatività. "Io il mio quartiere, il Giambellino, non lo riconosco più» con un'aria malinconica che ammanta il personaggio. Classe 1975, come il sottoscritto, con lui si instaura la complicità dell'appartenere ad una nuova Lost Generation destinata a non trovar riferimenti, schiacciata da un passato gloriosamente invadente ed un futuro in mano a mode pronunciate da hipster e rapper di prevedibile superficialità nelle quali è impossibile riconoscersi.

Una serata indimenticabile
Quando chiedo a entrambi di Garbo la reazione è la medesima, si illuminano gli occhi Un maestro, un punto di riferimento: «lui ha aperto un tombino dal quale siamo usciti tutti noi!» Ed è proprio così, senza la sua sprovincializzazione del suono, nulla avrebbe avuto senso.
Anche le scalette vengono su in parallelo laddove per entrambi la presentazione dell'ultimo lavoro è principale. Così Ottodix spara il suo hit Micromega Boy saltando a destra e a manca su una base rock-techno mentre il Lele fa sfoggio di uno spleen da puro dandismo aprendo con una frase che risuona all'altezza del plesso solare e che ti porti dentro per qualche giorno «non sanno le occasioni che cosa si perdono». Una vena nostalgica e autoreferenziale, amori che probabilmente non sono finiti molto bene, una flebile speranza distorta dal suono del suo basso.
E per il prossimo anno Trinità mi confida un ventaglio di possibili ospiti, anche questi che per promessa non vado ad anticipare. Ma sono certo che troveremo il modo di farci trovare pronti da queste occasioni. Serata indimenticabile.