29 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Sabato 1 aprile

“Arrivo prima io”: 400 iscritti per la corsa contro i tumori

Al via la 7^ edizione della staffetta della Lilt, accanto agli studenti anche staffette di “genitori sprint”. Sarà ricordato l’avvocato Nicoletta – Niki Bonina

UDINE - Novanta squadre per complessivi 400 iscritti correranno, sabato 1 aprile, al parco del Cormôr, nel nome della prevenzione per sostenere la Lilt. È giunta alla sua settima edizione, infatti, la «Staffetta Lilt, arrivo prima io», iniziativa di solidarietà organizzata dalla sezione udinese della ‘Lega italiana per la lotta contro i tumori’ e dall’istituto scolastico Stringher. La manifestazione prenderà il via alle 9.15 e consiste in una prova non competitiva sulla distanza di un chilometro (il percorso blu del parco) da ripetere per un totale di quattro frazioni. L’iniziativa è stata presentata a palazzo Belgrado nel salone del Consiglio della Provincia di Udine dal presidente della Lilt di Udine, Giorgio Arpino affiancato dal volontario Marco Catania, dall’assessore Elisa Asia Battaglia per la Provincia di Udine e dall’assessore Raffaella Basana per il Comune di Udine.

Un evento che nasce da un’idea dei ragazzi
L’evento sportivo e sociale nasce nel 2011 da un gruppo di allievi dell’Isis Stringher che, dopo aver seguito un ciclo di conferenze sul tema della prevenzione organizzate dalla Lilt, ha deciso di organizzare un’iniziativa di solidarietà. Ed ecco l’idea della staffetta 4x1000 che si rinnoverà anche quest’anno. Insieme ai ragazzi correranno, come testimonial, campioni olimpici che da anni sostengono la manifestazione come Enzo Del Forno (salto in alto Monaco 1972) e Giulia Pignolo (vela Pechino 2008); ci saranno anche Davide Bivi e altri campioni internazionali della vela alto mare.

In molti saranno presenti
Accanto ai ragazzi anche atleti del Comune e della Provincia di Udine, del Panathlon sezione di Udine, medici del Dipartimento di radiologia d’urgenza e sanitari, amici Lilt, la rappresentativa del calcio femminile friulano, un gruppo di subacquei friulani; le squadre del gruppo sportivo III reggimento Guastatori e genitori con i loro figli a sottolineare insieme l’alto valore della prevenzione. «La Provincia è orgogliosa di ospitare la presentazione di questa manifestazione – ha affermato l’assessore provinciale Elisa Asia Battaglia –. Siamo tutti in campo per sconfiggere questa terribile malattia che colpisce molte persone nella nostra regione. Siamo vicini alla Lilt, da 90 anni impegnata nella prevenzione e nella diffusione dell’importanza del vivere sano, siamo vicini e sosteniamo questa iniziativa che vede i giovani protagonisti, i giovani perché possano ambiare la loro vita scegliendo di alimentarsi consapevolmente, in modo sano, variato, equilibrato, adottando stili di vita corretti, praticando l’attività sportiva, con continuità per trarre piacere dal muoveri».

Cultura della prevenzione
Questo evento, inserito nel circuito nazionale delle corse Lilt per la prevenzione, è stato fortemente voluto dagli allievi dell’Isis Stringher di Udine per collaborare con la sezione Lilt cittadina e nel contempo, organizzare una raccolta fondi a supporto di quanto fatto nella divulgazione della conoscenza e coscienza della prevenzione. «L’importanza della formazione culturale e della prevenzione dei giovani è qualcosa che sta veramente a cuore all’Istituto Bonaldo Stringher; - ha sottolineato la professoressa Paola Barbanti - da tempo stiamo lavorando con un folto gruppo di studenti, per la preparazione della VII Staffetta «Arrivo prima io scuole che corrono per la prevenzione» con la viva e attenta collaborazione del volontario Lilt Marco Catania. Questa esperienza, è nata sette anni or sono su proposta di alcuni allievi che seguivano con interesse le conferenze che Lilt con i suoi medici volontari, proponeva nelle scuole e anche all’Isis Stringher. Da questa sinergia è nata quasi in sordina una manifestazione di sensibilizzazione alla prevenzione, che ci vide partire nel marzo 2011 con 120 iscritti e che ci vedrà correre in 400 sabato prossimo». «Come docente – ha aggiunto Barbanti - sono fermamente convinta che bisogna creare cultura, ma per farlo è necessario trovare una filo di seta che, con sensibilità ed empatia, ci permetta di entrare in contatto con la realtà dei ragazzi. Alcune parole come cancro o neoplasia scaturiscono emozioni forti e fanno ancora paura ma, quando questa malattia diviene quotidianità, allora si scoprono energie e forze inesplorate che spingono a combattere, a reagire, a cercare uno spirito nuovo dentro se stessi».