27 aprile 2024
Aggiornato 09:00
La polemica

Scialpinistica cancellata: l'attacco alla Regione di Revelant e Mazzolini

I primi a prendere posizione sono il consigliere regionale di Autonomia Responsabile e l'ex presidente di Promotur, che puntano il dito contro la Regione

CHIUSAFORTE - La cancellazione, dopo oltre 60 anni di storia, della Scialpinistica del Canin non è passata inosservata. I primi a prendere posizione sono il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto Revelant e l'ex presidente di Promotur Stefano Mazzolini, che puntano il dito contro la Regione. 

Le parole di Revelant
«Dispiace che un evento sportivo di questo livello, dopo oltre 60 anni di storia alle spalle, sia costretto a chiudere i battenti. E tutto per colpa di un presunto vizio di forma nella richiesta di contributo». 
«La presidente Serracchiani, che ha la delega alla montagna, purtroppo ha dimostrato di non tenere nella giusta considerazione un evento che ha sempre rappresentato un fiore all’occhiello per Sella Nevea e per tutto l’Alto Friuli. Un appuntamento sempre molto atteso dagli appassionati, che nella scorsa edizione ha richiamato più di 1.500 spettatori e 150 partecipanti nella località sciistica dell’Alto Friuli. E’ un peccato – aggiunge Revelant – che non si riesca a mantenere ciò che di buono si fa in montagna: non è questo che una giunta regionale dovrebbe fare per il turismo e per il territorio montano. Anche perchè Sella è una delle poche località dell'erco alpino ancora innevate. Mi auguro ci possano essere ancora gli estremi per recuperare in qualche modo».

L'affondo di Mazzolini
«Non solo hanno bloccato tutti gli investimenti nei poli sciistici, ma non sostengono nemmeno più gli eventi di richiamo. E' Una vergogna. Questa giunta regionale sta facendo acqua da tutte le parti nel settore turistico». «Questa giunta regionale pare abbia a cuore solo il Giro d'Italia: ma ci rendiamo conto di che danno di immagine e in termini di indotto può provocare la cancellazione della scialpinistica? Un evento conosciuto in tutto il nord Italia e in mezza Europa, che richiamava atleti fortissimi e migliaia di appassionati. E' così che l'assessore alla Montagna Serracchiani e quello al Turismo Bolzonello pensano alle 'terre alte'? Così la montagna muore - tuona Mazzolini -. Non si sta aiutando Sella Nevea a svestirsi dal ruolo di Cenerentola dei poli sciistici regionali: servono investimenti mirati da parte della Regione. Stiamo gettando al vento - conclude -  tutte le opportunità che una località come Sella, con neve naturale fino a primavera inoltrata, può offrire».