28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Fino al 4 marzo

Alla Galleria Modotti le immagini delle torture sui siriani

Caesar è lo pseudonimo attribuito ad un ex-ufficiale della polizia militare siriana che ha disertato nell’estate del 2013, riuscendo a portare all’estero migliaia di foto che documentano con raccapricciante precisione la morte e le torture subite dai detenuti nelle carceri

UDINE – Arriva a Udine ‘Nome in codice: Caesar. Detenuti siriani vittime di tortura’. L’inaugurazione è in programma il 25 febbraio. Per l’occasione lo stesso sabato 25, alle 15.30, è in programma in sala Ajace, un appuntamento che vedrà protagonisti Mazen Alhummada, ex detenuto sopravvissuto alle torture e Fouad Roueiha giornalista italo-siriano. Inoltre, in collegamento Skype ci sarà un attivista siriano. L’appuntamento sarà coordino da Alberto Savioli, archeologo con esperienza in Siria e Iraq. L’esposizione sarà inaugurata, alla Galleria Tina Modotti (ex mercato del pesce), via Paolo Sarpi, da sabato 25 febbraio a sabato 4 marzo, dal lunedì al venerdì, dalle 17 alle 20, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20.

Di cosa si tratta
Caesar è lo pseudonimo attribuito ad un ex-ufficiale della polizia militare siriana che ha disertato nell’estate del 2013, riuscendo a portare all’estero migliaia di foto che documentano con raccapricciante precisione la morte e le torture subite dai detenuti nelle carceri di Bashar al-Asad tra il 2011 e il 2013. Dalle migliaia di immagini ne sono state selezionate una trentina che costituiscono la mostra già esposta al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, al Memorial dell’Olocausto a Washington, al Maxxi di Roma e in molte altre città. La mostra - organizzata con il Patrocinio del Comune di Udine - è promossa da Amnesty International, Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), Focsiv (Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario), Unimed (Unione delle Università del Mediterraneo), Un Ponte per…, e Articolo 21.

Informazioni: udineforsyria@gmail.com