29 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Il ricordo

Serracchiani: «Il 'modello Friuli' va esportato»

Seduta straordinaria del Consiglio della Provincia di Udine nel Comune di Lignano, in occasione del 40° anniversario del sisma

LIGNANO SABBIADORO - «Questo Consiglio provinciale straordinario convocato qui è quanto mai opportuno per ricordare quel legame di solidarietà che legò la comunità lignanese alle migliaia di sfollati dopo quella tremenda scossa del 15 settembre del '76: è il simbolo di una coesione sociale che, oltre alla lungimiranza dell'impianto legislativo e organizzativo, è stata l'ingrediente fondamentale del 'modello Friuli».
Lo ha sottolineato la presidente della Regione Debora Serracchiani, intervenendo alla seduta straordinaria del Consiglio della Provincia di Udine nel Comune di Lignano, in occasione del 40° anniversario del sisma, per commemorare i tragici eventi e onorare quanti hanno contribuito alla ricostruzione.

Serracchiani e il 'modello Friuli' da esportare
«Se oggi parliamo di 'modello Friuli' è perchè sono state fatte scelte importanti quarant'anni fa: oggi cerchiamo di far comprendere anche alle popolazioni dell'Italia centrale che questa è la strada per un buona ricostruzione. Sono convinta che riusciremo a esportare il nostro modello, fatto di solidarietà e senso della comunità». La presidente ha ricordato come con il terremoto del '76 sia stata creata la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, «che oggi è un modello per tutti, ricordato anche nella riforma costituzionale come struttura organizzativa da seguire in tutte le altre regioni: questo ci rende particolarmente orgogliosi», ha commentato.

Il saluto del commissario di allora Zamberletti
Rivolgendo un caloroso saluto a tutti gli amministratori e ai protagonisti di allora, in primis al senatore e già ministro Mario Toros presente in sala, ma ovviamente anche al commissario straordinario Giuseppe Zamberletti, che ha voluto testimoniare la sua vicinanza in occasione del convegno lignanese inviando una videointervista, Serracchiani ha dedicato un particolare ringraziamento a tutta la Protezione civile regionale e ai volontari che dal 24 agosto hanno ininterrottamente profuso la loro opera e professionalità in aiuto delle popolazioni colpite dal recente sisma.
Ad accogliere la presidente della Regione, i presidenti della Provincia e del Consiglio Pietro Fontanini e Fabrizio Pitton in una gremita sala consiliare - presenti anche gli studenti dell'ITI, Istituto tecnico per il turistico di Lignano - è stato il sindaco Luca Fanotto.

Le parole di Urbani e Fanotto
«Quarant'anni fa la terra tornò a tremare violentemente. A quattro mesi dalla scossa che il 6 maggio 1976 distrusse il Friuli, il 15 settembre un altro terremoto segnò nuovamente un prima e un dopo. Qui a Lignano le varie comunità colpite si ritrovarono in un insieme di microcosmi che convivevano e si fondevano con la gente lignanese. Fu una grande occasione di coesione sociale e oggi il Comune è lieto di ospitare questo Consiglio provinciale per onorare e ricordare quella generosità», ha affermato Fanotto.
«Lignano è la nostra vera seconda casa», ha confermato il sindaco di Gemona Paolo Urbani, rendendo noto che il prossimo 25 settembre la città consegnerà, in occasione del 40mo del terremoto, il Tallero d'Oro nelle mani del sindaco Fanotto in segno di ringraziamento alla comunità di Lignano.
Nel corso della seduta sono intervenuti, tra gli altri, i presidenti Fontanini e Pitton, l'ex assessore regionale alla Ricostruzione Roberto Dominici, il già presidente del Consiglio regionale e amministratore tolmezzino Antonio Martini.