1 maggio 2024
Aggiornato 04:00
A dirlo è Marco Orioles

«Probabile un attacco terroristico in Italia»

Per il sociologo udinese il pericolo è sempre più grande, soprattutto dopo che l’Isis si è spostato dalla Siria alla Libia

UDINE - Lui è un sociologo che insegna all’Università di Udine. Da anni studia il mondo islamico e le sue evoluzioni, specializzazione che negli ultimi mesi gli è valsa una notorietà nazionale come esperto nell’interpretare le dinamiche che girano attorno ai movimenti islamisti. Marco Orioles appare sempre molto lucido nelle sue considerazioni sul rapporto tra Occidente e mondo musulmano, e anche questa volta ha ben chiaro lo scenario che potrebbe presentarsi nei prossimi mesi. Il sociologo, in particolare, si attende un attacco terroristico in territorio italiano, soprattutto ora che l’Isis sta spostando il suo raggio d’azione dalla Siria alla Libia.

L'Isis punta dritto sulla Libia
«L'evoluzione che sta subendo lo Stato islamico, nonostante i relativi successi militari delle forze che gli si oppongono, è preoccupante – ammette Orioles –. L'Isis è in difficoltà e sta adottando una strategia del terrore moltiplicando gli attacchi, e non solo in Europa, come dimostrano i fatti recenti in Egitto e in Iraq. In altre parole sta tornando allo stadio di formazione terroristica che si esprime con attacchi indiscriminati contro i suoi nemici».
In questo scenario al Baghdadi starebbe pensando a un ripiego dal Medio Oriente, e l’alternativa si chiama Libia. «Questo Paese – chiarisce Orioles – rappresenta non solo una possibile area di espansione del progetto di Califfato, che mira a inglobare tutti i territori islamici nel mondo, ma è anche il piano di fuga per la dirigenza dell’Isis. C’è chi parla già di un numero imprecisato di miliziani arrivati in Libia, tra 5 e 10 mila uomini, incuneati nella terra di nessuno tra Tripoli e Tobruch. Ed è qui che si sta attuando la stessa strategia messa in atto in Siria, con la conquista dei giacimenti energetici, che nel caso della Libia sono nelle mani dell’Eni».

Potrebbero colpire terroristi isolati
Orioles è certo che proprio la Libia sarà lo scenario di un’imminente azione delle forze internazionali, che tenteranno di riportare la calma in un territorio pronto a esplodere, distante poco più di 300 chilometri dalle coste italiane. Lo dimostra il fermento degli ultimi giorni tra ambienti governativi, militari e dei servizi segreti.
«In questo contesto – chiude Orioles – il rischio attentati diventa elevatissimo. La nostra intelligence può fare molto per evitare che anche da noi accada ciò che è avvenuto a Parigi lo scorso 13 novembre. Però questa forma contemporanea di terrorismo islamico è difficile da controllare del tutto: ci sono molti musulmani radicalizzati che hanno abbracciato l’ideologia estrema e sono pronti a intervenire in maniera solitaria, senza istruzioni precise. Questo è il rischio più grande che corriamo».