29 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Lavoro

Sertubi, stop alla produzione. Per i 51 dipendenti un anno di Cassa integrazione straordinaria

Raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali, secondo il quale a Trieste resterà un presidio logistico-commerciale con 12 addetti

TRIESTE - Stop alla produzione all'interno della Sertubi. La proprietaria indiana Jindal Saw e le organizzazioni sindacali presenti in azienda, Fim Cisl e Uilm, hanno raggiunto ieri un accordo, secondo il quale a Trieste resterà un presidio logistico-commerciale con 12 addetti, mentre 51 dipendenti avranno un anno di Cassa integrazione straordinaria. Seguiranno i licenziamenti collettivi con 24 mesi di disoccupazione. Lo riporta Il Piccolo.

Il problema del marchio «made in Italy»

Sulla base dell'intesa, per i dipendenti che non intendessero aspettare la scadenza della Cigs sono previste 12 mensilità. Jindal si impegna ad aiutare la ricollocazione nell'area dell'ex Arsenale (Fincantieri, Cartubi) di chi sceglierà di dimettersi e a offrire opportunità di reimpiego all'estero. Verrà intanto chiuso il capannone che ospitava la produzione di tubi in ghisa. Nei mesi scorsi era stato posto il problema dell'apposizione del marchio «made in Italy» sui tubi realizzati in India e rifiniti a Trieste, «brand» che avrebbe agevolato Jindal nelle euro-gare.