4 maggio 2024
Aggiornato 20:00
Trieste

Ferriera, Piero Pelù: «Voglio un Paese dove il lavoro non è un ricatto, chiedo troppo?»

Il cantante esprime la sua opinione su ciò che sta succedendo a Trieste: «La salute di una città che valore ha rispetto al lavoro che la siderurgia produce? La "politica" continua a far promesse che puntualmente non sa o non vuole mantenere»

TRIESTE – Aveva già ampiamente dimostrato la sua idea sulla Ferriera di Servola nel 2015, quando, dal palco del Festival di Majano, aveva alzato un cartello con la scritta «Ferriera Mafie». Oggi, proprio mentre sono in città in corso manifestazioni per la chiusura dell’area a caldo, Piero Pelù torna sulla questione con un significativo post su Facebook. «La salute di una città che valore ha rispetto al lavoro che la siderurgia produce? Nelle periferie d'Italia o ci lavori (Ilva di Taranto, Ferriera di Trieste, Lucchini di Piombino, tutto il petrolchimico) o fai la fame (diventando manovalanza al nero e facile preda delle mafie). L'Ilva di Taranto è già tristemente famosa per le morti da inquinamento ambientale (1060 fino al 2013) la Ferriera di Trieste è meno famosa ma provoca più morti(oltre 1500 fino al 2013), non conosco i dati di Piombino e degli altri poli siderurgici e petrolchimici italiani». Poi l’attacco finale: «La "politica" continua a far promesse che puntualmente non sa o non vuole mantenere (e l'astensione alle urne pericolosamente sale). Voglio un Paese dove il lavoro non è più un ricatto chiedo troppo? #apriamoinostriocchi »