18 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Piano Regionale dell’Emergenza Sanitaria

Sanità, denuncia del M5S di Ronchi e Staranzano

Nel Piano dell’emergenza regionale si prevede l’eliminazione della presenza di un infermiere di solito presente nelle ambulanze di Monfalcone e Gorizia

GORIZIA - I consiglieri di Ronchi dei Legionari Denis Deiuri e Lorena Casasola e quelli di Staranzano Andrea Deiuri, Annalisa Buffa e Lucio Vidoz denunciano la decisione dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2 'Bassa Friulana-Isontina' che sta attuando in modo molto discutibile il Piano Regionale dell’Emergenza Sanitaria, voluto dalla giunta Serracchiani. Un esecutivo regionale che, a più riprese, ha tradito il territorio promettendo potenziamenti che non sono mai arrivati e in più occasioni mettendo a rischio la salute dei cittadini.

La novità
Da sempre le ambulanze dell’emergenza sanitaria di Monfalcone e Gorizia lavoravano sul territorio di competenza con a bordo un autista e un infermiere esperto e a Monfalcone anche con la presenza di un volontario. Dal bando pubblico riservato alle organizzazioni di volontariato per il servizio di soccorso e trasporto si intuisce però la volontà dell’AAS 2 di voler attuare il Piano dell’emergenza regionale di fatto eliminando la presenza di un infermiere dall’ambulanza di Monfalcone e di un altro infermiere dall’ambulanza di Gorizia, creando la presenza di una nuova postazione per l’ambulanza a Gradisca d’Isonzo con infermiere – dove è già presente tuttora un’automedica.

Bando
Nel bando (presente a questo link https://drive.google.com/file/d/0B4JmebuI247DTEZSYVpuYl9TUlE/view) sono indicati i vari requisiti richiesti agli enti (requisiti di materiali che non sono presenti tuttora nemmeno sulle ambulanze aziendali), ma non c’è nulla riguardante i soccorritori o su come queste persone dovranno essere formate, ed impiegate poi dalla nuova Centrale Operativa Regionale dell’Emergenza Sanitaria di Palmanova. Soccorritori che si vedranno impiegati sicuramente anche in codici rossi e gialli.

La situazione
Ricordiamo che il soccorritore da solo in ambulanza è già utilizzato sia a Trieste sia a Udine senza la sottrazione di macchine con infermiere ma in aggiunta. La differenza è che in queste città gli ospedali sono 'hub', ovvero presentano molte specialità, quindi le ambulanze non si allontanano di molto dalla loro sede e si liberano velocemente. Cosa che non accade in provincia di Gorizia, dove per le patologie più importanti come l’infarto o l’ictus (o anche per trasportare un paziente dall’ospedale di Gorizia a quello di Monfalcone) l’ambulanza insieme all’automedica si devono recare a Udine o Trieste o addirittura a Padova per gli ustionati gravi, di fatto allungando i tempi di intervento e non essendo utilizzabili entrambe sul territorio Isontino anche per svariate ore. Ebbene, in questi casi - neanche tanto rari - chi risponderà alle chiamate di soccorso? In un incidente in autostrada con più feriti incarcerati nell’abitacolo dell’auto arriverà in nostro aiuto un soccorritore? I soccorritori non sono abilitati a rilevare la pressione arteriosa, a misurare la glicemia, a somministrare ossigeno e quindi nemmeno intervenire in un evento traumatico di grande entità.

Passi indietro per la sanità isontina
La sanità isontina continua quindi a fare passi indietro e la coperta rimane sempre troppo corta. Dopo aver creato nuove postazioni di ambulanze in area montana, si sottrae un infermiere in un’area come Monfalcone, quinta città in regione per numero di abitanti – dopo le 4 provincie, importante polo industriale, sede del secondo scalo marittimo della regione che ospita uno dei principali cantieri navali del mar Mediterraneo, confinante con un aeroporto - che andrà a dotarsi di un Polo intermodale in costruzione - dove transitano ad oggi più di 700 mila passeggeri all’anno (qui dal 2016 non è più presente un presidio sanitario).

I consiglieri 5 stelle
I consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Ronchi dei Legionari e di Staranzano (Denis Deiuri, Lorena Casasola​​​​​​, Lucio Vidoz, Daniele Deiuri, Annalisa Buffa) vogliono denunciare questo taglio che esporrà i cittadini a rischi inutili a fronte di un risparmio di un’unica unità infermieristica che fino ad oggi, e da sempre, ha fatto la differenza sul territorio Isontino e chiedono un confronto con il direttore generale dell’AAS 2 e i sindaci di Ronchi dei Legionari, di Staranzano, di Monfalcone e di tutto il mandamento, che devono tutelare la salute dei loro cittadini.