Inaugurato il primo master in chirurgia isteroscopica
Aperto anche un ambulatorio dedicato a questo tipo di interventi, capaci di curare le patologie e salvare nelle donne giovani la funzionalità dell’utero e quindi la fertilità
TRIESTE - Nuovi spazi dedicati e l’avvio del primo Master universitario di II livello in Italia in Chirurgia Isteroscopica. L’Irccs Burlo Garofolo, in collaborazione con l’Università di Trieste, ha raggiunto uno storico obiettivo: impegnato da anni nello studio e nella pratica delle isteroscopie mini invasive, il Burlo si pone adesso come una delle strutture di eccellenza italiane in questo settore, partecipando con l'Università all'organizzazione di un corso annuale post-specializzazione, tenuto dai principali esperti italiani e con l’inaugurazione di un nuovo ambulatorio dedicato a questo tipo di interventi, capaci di curare le patologie e salvare nelle donne giovani la funzionalità dell’utero e quindi la fertilità.«Esprimo soddisfazione – ha dichiarato l’assessore alla salute Maria Sandra Telesca – per questa iniziativa di alto livello, che testimonia il crescente peso che l’Irccs Burlo Garofolo ha assunto nell’ambito del servizio sanitario regionale e nazionale. Si tratta di una attività pratica, di chirurgia avanzata, a tutto vantaggio delle pazienti assolutamente in linea con la mission di un istituto di ricerca».
Tutelare la fertilità nelle donne giovani
Isteroscopia mini invasiva significa, prima di tutto, rispetto per la donna e per la sua fertilità: gli interventi mini invasivi, infatti, permettono di curare alcune patologie senza asportare l’utero, pratica necessaria in passato, tanto che le isterectomie rappresentano per frequenza il secondo tipo di interventi ginecologici dopo il parto cesareo. Poiché le patologie dell’utero riguardano anche donne giovani, e le donne arrivano a gravidanza sempre più avanti con gli anni (in Friuli Venezia Giulia l’età media del parto ha superato i 30 anni, e il 10% delle donne concepisce il primo figlio dopo i 40), curare l’utero senza asportarlo diventa una priorità per i medici, anche al fine di tutelare le potenziali gravidanze future.
Cure meno invasive
Il Servizio attivo al Burlo è una delle eccellenze italiane in tema di chirurgia mini invasiva dell’utero. L’Istituto è riuscito a diminuire in maniera consistente il tempo di permanenza in ospedale per l’isterectomia grazie alle tecniche mini invasive: «Grazie a strumenti endoscopici di dimensioni veramente ridotte, parliamo di pochi millimetri, siamo in grado di eseguire ambulatorialmente procedure diagnostiche ed interventi chirurgici - spiega il prof. Ricci, direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica del Burlo e dell'Università di Trieste, Dipartimento Universitario Clinico di Scienze mediche, chirurgiche e della salute, e direttore della Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia - La paziente arriva con il suo problema, come piccoli polipi oppure uteri setti da correggere, facciamo la diagnosi e contemporaneamente trattiamo. Eseguiamo circa 800 isteroscopie all’anno, interventi che nella gran parte degli ospedali vengono eseguiti in sala operatoria in anestesia generale e con un giorno di ricovero. Qui al Burlo, se vi sono le condizioni, applichiamo le tecniche mini invasive che consentono di evitare ricoveri, anestesia totale e garantiscono alla paziente un recupero più rapido».
Il master
L’eccellenza in questo settore evidenziata all’Irccs Burlo Garofolo si concretizza, grazie alla collaborazione con l’Università di Trieste, nell’avvio del primo Master Universitario di II livello in Italia in chirurgia isteroscopica. Il Master, inaugurato oggi nell'Aula Magna dell'Istituto, ha durata annuale e vedrà il Burlo impegnato con l’Università nel ruolo di organizzatore di una Scuola che si pone l’obiettivo di condividere la «best practice» triestina in campo di chirurgia isteroscopica mini invasiva. Il Master, della durata di un anno, è rivolto a medici già specializzati in ginecologia ed esperti in trattamenti mini invasivi con l’obiettivo di fornire autonomia nei trattamenti chirurgici e nella diagnostica ecografica delle malattie dell’utero, attraverso la pratica chirurgica affiancata ad esercizi sul modello e a lezioni teoriche.
Tra i docenti e responsabili scientifici ci saranno Giuseppe Ricci, direttore della Clinica, Federica Scrimin, Francesco Mangino, Francesca Buonomo, Kristina Skerk, e alcuni tra i più importanti esperti italiani di isteroscopia.