30 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Coinvolti 78 dipendenti

Sertubi: l’impegno della Regione per superare l'impasse europeo

In vista della riunione straordinario del Consiglio Competitività dell'Ue dedicata al tema della siderurgia europea, Serracchiani ha sensibilizzato il viceministro dello Sviluppo economico Calenda. L'azienda risente dell'applicazione del dazio antidumping sulle importazione dei tubi in ghisa originari dell'India

TRIESTE - «La Regione è mobilitata fin dall'inizio e con un'azione intensa attraverso tutti i canali disponibili sulla vicenda della Sertubi Trieste, la cui attività subisce l'impatto di un regolamento a livello comunitario».
La ha rilevato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, nella giornata in cui i capigruppo del Consiglio comunale di Trieste hanno affrontato l'emergenza occupazionale che investe i 78 dipendenti dello stabilimento, che dal 2011 è affittato dalla Jindal Saw Italia spa. «Il fatto che il nodo Sertubi sia finito nelle strette maglie di un dispositivo comunitario lascia a noi margini esigui di manovra - ha osservato Serracchiani -, ma siamo impegnati a dilatare qualsiasi spiraglio che si possa aprire in una crisi che desta forte preoccupazione».

Già lo scorso 6 ottobre la Regione aveva coinvolto la Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Ue per la verifica preliminare degli aspetti giuridici ma anche politici della questione in quanto, trattandosi di normative e atti dell'Unione europea, sono coinvolti tutti gli Stati membri. In vista della riunione straordinario del Consiglio Competitività dell'Ue dedicata al tema dello stato della siderurgia europea, la presidente Serracchiani ha sensibilizzato il viceministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, rappresentante italiano all'incontro, sulla problematica specifica che pesa su Sertubi, trasmettendogli tra l'altro una dettagliata nota, che è stata esaminata dalla delegazione italiana al Consiglio Ue di Bruxelles.

Sertubi, come noto, risente dell'applicazione del dazio antidumping sulle importazione dei tubi in ghisa originari dell'India disposto dalla Commissione europea. Il regolamento esecutivo Ce pubblicato il 19 settembre scorso stabilisce, nel dettaglio, l'applicazione di un dazio pari al 31,2% ai tubi prodotti dalla Jindal Saw Ltd, fornitrice della Jindal Saw Italia spa.
Il dazio applica il principio comunitario per cui l'importazione dei tubi non può avvenire a un prezzo inferiore a quello a cui la ditta produttrice lo vende sul mercato interno (in questo caso il mercato indiano). Tale dazio, che per ora è provvisorio (6 mesi) ma potrebbe diventare definitivo, intacca la competitività dei prodotti Sertubi-Jindal Saw Italia.