29 aprile 2024
Aggiornato 18:00
La vicenda

Maltrattamenti a Farra, anziani insultati e umiliati

Gli sviluppi dell'inchiesta: provvedimento di divieto di dimora per tre donne straniere, operatrici della struttura, che vessavano gli anziani ospiti

FARRA D'ISONZO - Le legavano con cinture e cinghie al letto, per evitare che si muovessero. E poi insulti, umiliazioni, persino qualche ceffone. A subire le angherie di tre donne straniere, dipendenti della cooperativa Ambra di Reggio Emilia, sette anziane ospiti della casa-albergo «Contessa Beretta» di Farra, una struttura residenziale abilitata ad accogliere solo persone autosufficienti che invece, come scoperto dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Gorizia, gestiva anche utenti con gravi difficoltà di deambulazione e comunque non in grado di provvedere a loro stessi.
In questo contesto, dopo un’accurata indagine che ha visto coinvolti anche i Nas di Udine, i militari dell’Arma hanno scoperto le vessazioni e le umiliazioni a cui tre operatrici straniere, T.S. (originaria dell’Ucraina, del 1952), G.S. (romena del ’68) ed E.B. (di nazionalità moldava, classe ’66), sottoponevano le anziane donne. Alle tre addette, tutte residenti nel Goriziano, il Gip ha notificato il divieto di dimora nel comune di Farra, in attesa di ulteriori indagini.

Un quadro inquietante
Inquietante il quadro che emerge dalle ricostruzioni degli inquirenti: i soprusi avvenivano principalmente nei turni serali e notturni, quando le operatrici si trovavano a gestire da sole i 13 anziani ospiti della casa-albergo. Le denunce e le intercettazioni ambientali hanno permesso di scoprire numerosi casi di violenze fisiche (schiaffi, ma anche utilizzo di impropri strumenti di contenzione, come fasce e cinture) e verbali: le ospiti, in particolare, venivano fatte oggetto di insulti e di umiliazioni, costrette in alcuni casi a svegliarsi alle 4.30 per la doccia o a indossare per più giorni lo stesso pannolone. L’ordinanza del Gip parla di «sopraffazioni, ricatti, costrizioni e offese, in un regime di vita mortificante e avvilente per gli anziani ospiti della struttura».

Il Comune: «Pronti a costituirci parte civile»
Stamani i Carabinieri hanno perquisito anche il Comune di Farra, per accertare la regolarità delle autorizzazioni in possesso della cooperativa che dal 2003 gestisce la casa-albergo. «Se confermati questi fatti gravissimi il Comune di Farra si considera parte lesa e si costituirà parte civile per tutelare l'immagine di una comunità che ha sempre fatto della tutela dei più deboli il suo punto d’onore», ha comunicato il sindaco di Farra, Alessandro Fabbro. Scosse, le ospiti della struttura sono ora seguite da una psicologa del centro antiviolenza femminile Sos Rosa di Gorizia.