9 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Il sabato caldo di Gorizia

In 2.500 per i cortei di CasaPound e antifascisti: tensioni, ma nessuno scontro

Città blindata per le due manifestazioni: imponente il servizio d'ordine, nessuna violenza

GORIZIA - Nessuno scontro, rari momenti di tensione subito contenuti, nessun danno alla città. Si è concluso così il pomeriggio più lungo di Gorizia, alle prese con il corteo di CasaPound e la contro-manifestazione organizzata dall'Osservatorio antifascista regionale. Complessivamente, in città sono giunte tra le 2.000 e le 2.500 persone: all'iniziativa dell'organizzazione di destra hanno partecipato 1.500 persone secondo la Questura, mentre al corteo pacifista per le forze dell'ordine hanno preso parte circa 500 persone. Complessivamente 250 uomini per garantire l'ordine e la sicurezza in città.

Una città che per qualche ora è restata avvolta in un clima spettrale, con serrande abbassate (tantissimi i negozi e i bar che hanno scelto di tenere chiuso) e strade deserte. Alle 15.30 è partito il corteo antifascista, che ha poi concluso la propria corsa in piazza Vittoria, accompagnato dalle note di «Oh Gorizia, tu sei maledetta». CasaPound ha sfilato silenziosamente, con le bandiere tricolore e quelle del Blocco studentesco intervallate da quelle della stessa organizzazione: dopo la deposizione di due corone ai monumenti del Fante d'Italia e di Enrico Toti, l'arrivo al Parco della Rimembranza. Qui sono stati deposti dei fiori al Lapidario, prima di una cerimonia nel corso della quale la terra prelevata dai luoghi di provenienza dei partecipanti è stata depositata in una sorta di tripode. Poi il discorso di Simone Di Stefano (Sovranità), che aveva al suo fianco sul palco l'assessore comunale Silvana Romano: una presenza che ha già scatenato le polemiche politiche cittadine, giudicata inopportuna anche da elementi dello schieramento dell'esponente della giunta Romoli.

Momenti di tensione subito contenuti: davanti al Palazzo municipale alcuni partecipanti della manifestazione degli antagonisti hanno urlato cori contro l'amministrazione comunale, mentre in via Canova quattro ragazzi hanno urlato a distanza insulti contro i partecipanti di CasaPound. Infine, quando i due cortei si sono sfiorati, sono volati insulti e sputi all'indirizzo delle forze dell'ordine da parte di alcuni anarchici. Ma tutto si è risolto senza cariche, né episodi di violenza.