19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Tuttofood

Quasi 2 milioni di italiani mangiano male e troppo. Ecco chi, come e perché

Sono quasi 2 milioni gli italiani che preferiscono il junk food, o cibo spazzatura. Negli stomaci dei connazionali, nella patria della dieta mediterranea, trovano invece spazio patatine fritte, cibi da fast-food, fritti, bevande gassate e così via. Ecco quanto scoperto in un’indagine presentata a TuttoFood.

Patatine fritte e altri cibi spazzatura sulle tavole degli italiani
Patatine fritte e altri cibi spazzatura sulle tavole degli italiani Foto: Shutterstock

MILANO – Quale occasione migliore dell’evento milanese TuttoFood, che si conclude oggi, per presentare i risultati di un’indagine del Censis sulle abitudini alimentari degli italiani. Qui si scopre che sono oltre 1,9 milioni i connazionali che mangiano troppo e male – tutto questo proprio nel nostro Paese, ‘patria’ della osannata dieta mediterranea.

Spazzatura a tavola
Patatine fritte e fritture varie, grassi a volontà, cibi da fast-food, dolci, bevande zuccherate e gassate…  e chi più ne ha più ne metta. Questo è il concetto di tavola e cibo da portarci per quasi 2 milioni di italiani. Senza contare gli 1,2 milioni che si autodefiniscono ingordi, persone che mangiano troppo di tutto. I più voraci? Gli anziani e le persone a bassa scolarità. Il cibo spazzatura, invece, seduce di più i cosiddetti millennials.

La ricerca che scoperchia le pentole
Gli scheletri degli italiani non sono nell’armadio ma nelle pentole. La ricerca condotta dal Censis e presentata a TuttoFood, la fiera internazionale dedicata al food & beverage organizzata da Fiera Milano, rivela che gli italiani che dovrebbero essere dei «virtuosi» a tavola, in realtà sono poco attenti a quello che ingurgitano. E così spesso sulla tavola si trovano cibi poco salutari, magari già pronti e ricchi di additivi e altri ingredienti poco sani. Complice, spesso, la fretta e il poco tempo da dedicare alla cucina.

Un futuro Paese di obesi?
Il confronto internazionale sull’obesità, relativo al 2014, l’Italia con il 10,3% di obesi si colloca in Europa al penultimo posto (meglio di noi solo la Romania). Un dato che rivela come il Belpaese sia molto al di sotto della media dei 28 Paesi (15,9%) e più ancora rispetto ai tassi di obesità di Australia (27,9%) e Stati Uniti (38,2%). In dieci anni, in compenso gli obesi nel nostro Paese sono aumentati del 4%. E le persone sovrappeso sono il 36,1% in Italia (+6% in dieci anni): un valore poco superiore alla media Ue (35,7%) e ai valori di Australia (35,5%) e Stati Uniti (31,9%). Il costo sociale attuale di obesità e persone sovrappeso è stimato in 30 miliardi di euro: da qui la necessità impellente di educare alla buona alimentazione, che pare sia andata perduta o dimenticata. La ‘buona’ dieta italiana, che potrebbe andare perduta, in realtà spiega molto del basso tasso di obesità degli italiani. Tuttavia, se questa tendenza al junk food continuasse e adottassimo il modello alimentare degli Usa, nei prossimi anni il numero di obesi potrebbe salire di oltre 15 milioni di persone, con costi sanitari e sociali aggiuntivi insostenibili. Riscopriamo quindi il piacere della tavola con un occhio ai moltissimi cibi sani e gustosi che compongono la dieta mediterranea, simbolo di equilibrio e salute in tutto il mondo.