29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Letteratura

«Apparente normalità», il brillante esordio noir di Selene Ghioni

Un noir all'italiana che racconta una banale, ma atroce, verità. Una vita normale, un lavoro normale, un'esistenza apatica e sciatta, asettica, anaffettiva. Il vicino di casa che forse tutti abbiamo ma che nessuno vuole vedere.

ROMA - Una vita normale, un lavoro normale, un'esistenza apatica e sciatta, asettica, anaffettiva. Il vicino di casa che forse tutti abbiamo ma che nessuno vuole vedere. Un uomo vuoto, e svuotato, di tutto. Lucidamente e diabolicamente pazzo. Che uccide, così, senza premeditazione, quasi a caso. Basta uno sguardo di troppo, che non gli va giù, un leggero fastidio, uno sgarbo non voluto. «Apparente normalità» è la storia di un serial killer che falcia via vite senza un apparente perché. «Incidenti di percorso» li chiama lui. Banali, inutili. Impulsi irrefrenabili che non sa, e non vuole, controllare.

Un noir all'italiana che racconta una banale, ma atroce, verità
In questa sua opera prima Selene Ghioni ci racconta l'universo perverso del protagonista con uno stile veloce, fresco, crudo e realistico. Sequenze, frame, nudi e veri, come in un film neorealista. Ambientato in Italia, il percorso in questo libro è a ritroso: ci troviamo subito davanti all'arresto del protagonista, e via via veniamo travolti dal suo mondo complicato e devastato, senza affetti ma così tremendamente vicino a noi. Un noir all'italiana come non se ne leggono spesso. Durante la lettura, l'odio lascia spesso spazio all'empatia, a volte persino alla commozione. Apparente normalità, appunto.

Chi è Selene Ghioni
Selene Ghioni, bresciana classe '68, lavora da sempre nel campo della comunicazione e qui è alla sua prima prova da scrittrice. Dal 2014 è presidente internazionale del network EWMD (European Women's Management Development International Network), oltre alla scrittura si occupa di tematiche di genere, imprenditoria femminile, pari opportunità, conciliazione tempi vita-lavoro, per cui nel 2015 ha anche vinto il premio «Donne che ce l’hanno fatta». Mamma di Alice, un amore sviscerale per i gatti, e ultimamente anche per i cani, vivrebbe al caldo al mare ma non può fare a meno della montagna. Ironica, caustica, eclettica, in questo libro si lascia andare, e ci conduce, nei meandri più inattesi ma pericolosamente vicini di un uomo qualunque. Da leggere.