29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Eventi

Calendario Pirelli; nel 2016 niente nudo

La bellezza sta nella forza delle donne; per questo Annie Leibovitz fotografa del calendario Pirelli 2016 ha immortalato 13 donne belle per la loro forza ed i loro percorsi di vita

ROMA - Tredici donne che hanno raggiunto traguardi importanti nella vita professionale, sociale, culturale, sportiva e artistica sono le protagoniste dell’edizione 2016 del Calendario Pirelli: l’attrice Yao Chen, prima ambasciatrice cinese dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR); la top model russa Natalia Vodianova, fondatrice dell’organizzazione filantropica Naked Heart Russia; la produttrice Kathleen Kennedy, presidente di Lucasfilm e tra le figure più rilevanti di Hollywood; la collezionista d’arte e mecenate Agnes Gund (ritratta con la nipote Sadie Rain Hope-Gund), presidente emerita del MoMA; la tennista Serena Williams, numero uno del mondo; l’opinionista, critica e scrittrice Fran Lebowitz; la presidente di Ariel Investments Mellody Hobson, impegnata in progetti filantropici a Chicago; la regista Ava DuVernay, nota per aver diretto, tra gli altri, il film candidato all’Oscar 2015 Selma – La Strada per la Libertà; la blogger Tavi Gevinson, fondatrice del blog Style Rookie e del magazine online Rookie; l’artista iraniana di arte visiva Shirin Neshat; l’artista, musicista e performer Yoko Ono; la cantante Patti Smith, tra le più grandi protagoniste della musica rock; l’attrice e comica Amy Schumer.

Scatti privi di nudo
Donne di età, provenienze ed esperienze professionali completamente diversi ed il Calendario Pirelli è il più longevo di sempre; esiste e fa parlare di sè dal 1964. Gli scatti, eseguiti in studio a New York da Annie Leibovitz a luglio, sono privi di nudo, così come già avvenuto nei primi Calendari degli anni ’60 o, più recentemente, con il Calendario di Peter Lindbergh del 2002, di Patrick Demarchelier del 2008 e di Steve McCurry del 2013.

Il messaggio
«Il Calendario del 2000 è stato un esercizio nella fotografia del nudo. Si trattava di un concetto semplice — dichiara Annie Leibovitz — Nel 2016 abbiamo fatto qualcosa di completamente diverso, ma allo stesso tempo semplice. E’ il classico set di ritratti in bianco e nero scattati in studio. E continua la fotografa: «Quando Pirelli mi ha contattato, mi hanno detto che desideravano intraprendere un percorso diverso rispetto al passato. Hanno suggerito l’idea di fotografare donne che in qualche modo si sono distinte. Ci siamo trovati d’accordo e l’obiettivo successivo è stato quello di essere molto diretta. Volevo che le fotografie mostrassero le donne esattamente come sono, senza artifici. Sono una grande ammiratrice delle attrici comiche. Il ritratto di Amy Schumer ha aggiunto un po’ di umorismo. È come se non avesse ricevuto la nota in cui le si diceva che poteva non spogliarsi».