17 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Musica live dopo Parigi

Effetto Bataclan: guardie armate al concerto di Bob Dylan

Dopo gli attentati di Parigi Bob ha chiesto che le date italiane dei suoi concerti siano presidiate da guardie armate. E così sarà

ROMA - U2, Foo Fighters, Motorhead, Marilyn Manson, Coldplay e tanti altri artisti internazionali hanno deciso. Interromperanno le tournée dopo la strage al Bataclan di Parigi. Bob Dylan invece, ha deciso di andare avanti, ma a una condizione: la presenza di guardie in sala durante i concerti.

Le guardie in sala
«Io non sono un pacifista. Credo di non esserlo mai stato, sono profondamente convinto che sia diritto di tutti difendersi in tutti i modi necessari». Nel 2001, quando Bob Dylan si confidò con il critico musicale del Los Angeles Times Robert Hilburn, qualcuno vide nelle parole del menestrello anti-militarista l’ennesima giravolta di un personaggio contraddittorio e allergico alle etichette. Ora il re del folk ha chiesto di avere 3 guardie armate all'esterno e almeno 12 all'interno del teatro Manzoni di via de' Monari il 18 novembre a Bologna, prima delle 4 date italiane del tour «Highway 61». Il concerto segna il ritorno di Dylan nel capoluogo emiliano dopo le esibizioni del 1991 al Parco Nord e del 1997 davanti a Giovanni Paolo II. Il cantautore farà il bis nel capoluogo emiliano giovedì 18, poi si sposterà al Teatro degli Arcimboldi di Milano il 21 e il 22 novembre.

Sicurezza al massimo
«Sarà tutto superblindato e le misure di sicurezza non saranno quelle di un normale concerto — spiega Zagnoni, organizzatore dell'evento bolognese —. Però non vogliamo alimentare il panico in maniera eccessiva: sono pur sempre due concerti e devono restare tali. Se avessimo ritenuto che non ci fossero più le condizioni ideali, non avremmo confermato le date. Però abbiamo sicuramente l’obbligo di non abbassare la guardia. Saremo vigili su tutto: sia all’esterno che all’interno della sala». Visti i tempi ristretti, non c’è stata la possibilità di organizzare all’ingresso del teatro un sistema di metal detector per il controllo delle borse. La security si riserva però di perquisire il pubblico, qualora lo riterrà necessario. Dylan, dal canto suo, ha vietato la presenza di fotografi, telecamere e telefonini durante il concerto. Ma questa è una prassi che condivide (da tempo) con molti altri suoi colleghi e che nulla ha a che fare con il clima di paura successivo agli attentati