20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Televisione

«Hotel da Incubo» arriva in Italia con lo chef Antonello Colonna

Il programma portato al successo negli Stati Uniti da Gordon Ramsay sbarca in Italia con sei puntate in cui Colonna porterà i suoi consigli ironici ma categorici agli «albergatori da incubo» del bel Paese

ROMA - Lo chef stellato romano Antonello Colonna porta sul piccolo schermo le storie, le persone che hanno qualcosa da dire e in cui il pubblico riesca facilmente a immedesimarsi con «Hotel da Incubo», il programma in onda da domenica 25 ottobre su Deejay Tv (canale 9 del digitale terrestre e 145 di Sky).

Sei hotel da brivido
Sei hotel dove Antonello Colonna ha «portato consigli e contributi», spiega. Nella prima puntata lo vedremo a Villa Bonera, a Nervi, in Liguria, poi a Somma Lombardo (Lombardia) l'1 novembre, a Casalabate (Puglia) l'8, a Salsomaggiore (Emilia Romagna) il 15, a Chatillon (Valle d'Aosta) il 22 e, per concludere, a Menaggio, ancora in Lombardia, il 29 novembre.

Il format
Il meccanismo è quello della versione Usa del programma, con lo chef britannico Gordon Ramsay: Antonello Colonna studierà le criticità degli hotel, osservandoli dall'esterno, valutando l'accoglienza, soggiornando nelle loro camere, dormendo nei loro letti e assaggiando le loro cucine. Poi tenterà di risolvere i problemi e darà i giusti consigli a proprietari, cuochi, receptionist e addetti ai lavori, per risollevare le sorti altrimenti segnate delle sei strutture turistiche.

I metodi dello chef stellato
«Ho cercato di fare quello che faccio tutti i giorni - racconta Colonna - Faccio «spogliatoio», come un allenatore di calcio che deve salvare la squadra». Dimenticate però i modi del suo collega britannico Gordon Ramsay, perché lui, famoso per aver ridato lustro alla cucina romana tradizionale, patron dell’Open Colonna e del Vallefredda Resort e Spa, gli insegnamenti li offre a suon di ironia. «È un modo diverso di condurre - replica - Anche loro, però, devono conoscere i propri limiti, per essere credibili con il pubblico». E poi non si smentisce: «Certe strutture non sono nemmeno da Croce Rossa: siamo al Pronto soccorso, anzi alla camera mortuaria. L’albergo da incubo lo vedi già dall’ingresso: peggio di un commissariato di polizia. Dopo i documenti, manca solo che ti facciano togliere la cinta per il metal detector. Ma la cosa peggiore è la mancanza di pulizia».