28 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Gossip

Kylie Minogue, a 46 anni ironica e sexy per GQ

L'artista australiana ha posato per la rivista scimmiottando la celebre pubblicità della Coppertone. Il risultato? Scatti che dimostrano tutta la sua bellezza ed eleganza.

MELBOURNE - Il cancro? Sconfitto, e a 46 anni è bella più che mai. Appare raggiante e seducente Kylie Minogue sulla copertina di «GQ», e con energia da vendere, davanti all'obiettivo di Steve Shaw, volato a Sydney per l'occasione: la cantante si è prestata scimmiottare con ironia la posa della celebre pubblicità della Coppertone in riva al mare in cui un cagnolino strappa il costume a una ragazzina, facendo intravedere l'abbronzatura.

46 ANNI E NON SENTIRLI - L'artista australiana classe '68 parla a ruota libera e si racconta: «Guardando il video di "Sexercise" c’è chi ha commentato che sembro una di 46 anni che vuol essere sexy come una ragazzina. Ma non è così. Sono una di 46 anni che vuol essere sexy come una di 46 anni. È meno facile. È una sfida. Credo che gli uomini siano consapevoli che una donna che ha superato i 40 sa il fatto suo. Anche più di molte 25enni». Regina indiscussa del pop, anti-Madonna come molti l'hanno definita, la cantante dice chiaramente di amare la sensualità, e «penso che mostrarsi in modo più sottile ti dia più potere. Le fantasie possono essere molto potenti».

LA LOTTA AL CANCRO - Kylie ha ricordato anche i momenti difficili della sua lotta contro il cancro di dieci anni fa: «Se ho dato coraggio a qualcuno, facendo vedere che si può essere femminili e sexy anche dopo, forse è una cosa che posso mettere accanto a un disco di platino». Riguardo alla chemioterapia e alla radioterapia cui si è dovuta sottoporre, «mi hanno profondamente provata. E posso dire questo: ero convinta, prima, di essere una persona capace di provare compassione per il dolore degli altri. Ma ora so che non puoi essere davvero quel tipo di persona finché non ti capita una cosa del genere, che ovviamente non auguro a nessuno. Sinceramente, vorrei tanto che non mi fosse successo».